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Scandalo appalti: sospensioni e revoche nei ruoli pubblici

Palermo, 7 novembre 2025 – La giunta regionale siciliana ha deciso ieri sera di sospendere e revocare dagli incarichi pubblici diversi funzionari e dirigenti coinvolti nell’inchiesta della Procura di Palermo. Diciotto persone sono finite nel mirino, con richiesta di arresti domiciliari, tra cui spiccano i nomi di Totò Cuffaro e Saverio Romano. L’operazione, guidata dal presidente della Regione Renato Schifani, arriva poche ore dopo l’emergere delle accuse di associazione per delinquere, turbativa d’asta e corruzione, che hanno scosso la macchina amministrativa siciliana.

Sospensioni lampo e incarichi temporanei

Ieri pomeriggio, la giunta si è riunita d’urgenza a Palazzo d’Orléans e ha preso una decisione netta: sospendere subito la dirigente generale del dipartimento regionale della Famiglia, Maria Letizia Di Liberti. Lei resta fuori dall’incarico a tempo indeterminato. Secondo gli inquirenti, avrebbe passato documenti riservati su bandi pubblici a Cuffaro, già noto per vicende giudiziarie. Al suo posto, per ora, c’è Ettore Foti, che guida il dipartimento Lavoro. Fonti regionali spiegano che la scelta serve a “garantire continuità e trasparenza”.

Revoche e provvedimenti disciplinari

Non si tratta solo di sospensioni. Il presidente Schifani ha chiesto all’assessore alla Famiglia di revocare l’incarico al segretario particolare Vito Raso, anche lui indagato e storico collaboratore di Cuffaro. “Bisogna dare un segnale chiaro – ha detto Schifani – per difendere l’immagine delle istituzioni”. Intanto, su indicazione della giunta, l’assessore all’Agricoltura ha avviato un procedimento disciplinare con sospensione cautelare per Giovanni Tomasino, direttore generale del Consorzio di Bonifica 2 di Palermo.

Asp di Siracusa: autosospensione e commissario

Sul fronte sanitario, l’assessore regionale alla Salute ha informato la giunta di aver accolto l’autosospensione del direttore generale dell’Asp di Siracusa, Alessandro Caltagirone, anche lui coinvolto nell’inchiesta. Nel frattempo, è partita la procedura per nominare un commissario straordinario: la scelta è caduta su Chiara Serpieri, manager sanitaria con esperienze in Piemonte e membro del consiglio direttivo della Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere). Serpieri guiderà l’Asp gratuitamente per sei mesi. Dalla Regione spiegano che è “un profilo di garanzia, per assicurare continuità e legalità”.

La giunta: “Proteggere le istituzioni”

In una nota diffusa a tarda sera, Palazzo d’Orléans ha spiegato che le misure sono state prese per la “gravità dei fatti emersi e il rischio che danneggino l’immagine e il funzionamento dell’amministrazione regionale e degli enti controllati”. Nel comunicato si ribadisce la presunzione di innocenza e il rispetto dei diritti di difesa, ma si sottolinea anche l’urgenza di “intervenire subito per salvaguardare prestigio, credibilità e trasparenza delle istituzioni siciliane”.

Un’inchiesta che scuote la politica

L’indagine della Procura di Palermo, ancora nella fase preliminare, tocca personaggi importanti della politica e dell’amministrazione dell’isola. Dalle prime ricostruzioni, sarebbero emersi scambi di favori, pressioni sui bandi pubblici e una rete di relazioni che avrebbe influenzato l’assegnazione di incarichi e appalti. Gli investigatori parlano di un sistema radicato, con ramificazioni in molti settori della Regione.

Tensione e reazioni in Regione

A Palazzo d’Orléans si respira un clima teso. Nei corridoi c’è preoccupazione, ma anche la voglia – almeno a parole – di “voltare pagina”. “Non possiamo permettere che la gestione pubblica sia avvolta da ombre”, ha confidato un assessore dopo la riunione. Nel frattempo, i sindacati chiedono chiarezza sui criteri delle sostituzioni e le opposizioni parlano apertamente di una “crisi morale” delle istituzioni siciliane.

La vicenda, ancora tutta da chiarire nei dettagli giudiziari, rischia di lasciare un segno profondo sulla politica dell’isola. Nei prossimi giorni capiremo se le decisioni della giunta basteranno a ridare fiducia ai cittadini nella macchina amministrativa regionale.

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