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Salvini conferma la sua determinazione sul Ponte: nessuna novità in arrivo

Roma, 17 novembre 2025 – Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha commentato oggi, con una nota diffusa alle 10.30 dal suo ufficio in via Nomentana, la recente decisione della Corte dei Conti sul progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Per Salvini, lo stop deciso dai magistrati contabili non è una sorpresa, ma una tappa prevedibile nel cammino burocratico dell’opera. “Nessuna sorpresa: è l’inevitabile conseguenza del primo stop della Corte dei Conti. I nostri esperti sono già al lavoro per chiarire tutti i punti. Resto determinato e fiducioso”, ha scritto il ministro, usando toni misurati ma decisi.

Ponte sullo Stretto, la Corte dei Conti ferma tutto: il nodo delle procedure

La Corte dei Conti, con una delibera arrivata ieri pomeriggio, ha chiesto chiarimenti su alcune procedure legate ai finanziamenti e all’avvio dei lavori per il Ponte sullo Stretto. Il provvedimento, atteso da giorni nei ministeri, segue una lunga verifica iniziata a settembre. Fonti interne alla Corte spiegano che si tratta di “un passaggio tecnico”, fondamentale per garantire trasparenza e regolarità. In particolare, sotto la lente ci sono i dettagli sulle coperture finanziarie e i tempi delle gare d’appalto.

Il ministero: “Nessun allarme, avanti con i chiarimenti”

Al Ministero delle Infrastrutture la risposta è stata prudente. Tecnici e legali si sono messi al lavoro già ieri sera per studiare la delibera. “Stiamo preparando tutte le risposte richieste”, ha detto un funzionario vicino al dossier, assicurando che “la procedura non si ferma”. Fonti ministeriali parlano di un confronto da chiudere entro un paio di settimane, per evitare ritardi nel calendario dei lavori.

Salvini: “Resto determinato e fiducioso”

Il ministro Salvini ha scelto di intervenire in prima persona, affidando alle agenzie una dichiarazione pensata per rassicurare sostenitori e critici. “Resto determinato e fiducioso”, ha ribadito, sottolineando che i tecnici stanno già lavorando per superare le osservazioni della Corte. Stamattina Salvini è stato visto entrare a Palazzo Chigi poco dopo le 9, accompagnato dal capo di gabinetto. Nessuna parola ai giornalisti, solo un rapido saluto con la mano.

Maggioranza unita, opposizione in pressing

Sul fronte politico, lo stop della Corte dei Conti ha subito acceso il dibattito. La maggioranza si è schierata al fianco del ministro. “Il Ponte è un’opera strategica, serve chiarezza ma non ci fermeremo”, ha detto Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera. Diversa la posizione delle opposizioni: “È la prova che il progetto ha troppe criticità”, ha commentato la deputata Pd Chiara Braga, chiedendo trasparenza su costi e procedure.

Il cronoprogramma a rischio ritardi

Secondo il piano ufficiale del Ministero, diffuso a fine ottobre, i cantieri dovevano partire in primavera 2026. Ora, con la richiesta di chiarimenti della Corte dei Conti, i tempi potrebbero slittare di qualche settimana o mese. Ma fonti vicine al dossier assicurano che “non si tratta di un blocco definitivo”. Nei prossimi giorni è previsto un nuovo incontro tra tecnici del Ministero e rappresentanti della Corte per definire le risposte.

Un’opera sotto i riflettori: costi e impatto

Il progetto del Ponte sullo Stretto, stimato intorno ai 13 miliardi di euro, resta uno dei temi più caldi di questa legislatura. Oltre ai numeri e agli aspetti tecnici, pesano le preoccupazioni sull’impatto ambientale e la sostenibilità. “Serve una valutazione seria su tutti i fronti”, ha ricordato ieri sera il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, intervenendo a un convegno a Reggio Calabria.

Mentre si attendono le prossime mosse istituzionali, il futuro del Ponte sullo Stretto resta appeso alle verifiche della Corte dei Conti. Dal Ministero però arriva un segnale di ottimismo: “Siamo abituati a questi controlli – ha confidato un dirigente – e siamo pronti a rispondere punto su punto”.

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