Puoi lavorare nella Pubblica Amministrazione senza fare il concorso: in quali casi

È possibile lavorare nella Pubblica Amministrazione senza passare attraverso una selezione pubblica? Vediamo le occasioni.

Il lavoro nella Pubblica Amministrazione rappresenta ancora una delle prospettive più allentanti per chi è alla ricerca di un’occupazione. Stabilità e certezza contrattuale sono un punto fermo in un contesto lavorativo spesso caratterizzato da precarietà e scarse retribuzioni. Ma l’ingresso nel pubblico impiego non è così semplice.

Come lavorare nella Pubblica Amministrazione senza concorso
Lavorare nella Pubblica Amministrazione senza aver fatto un concorso prima è possibile, ma solo in alcuni casi – arabonormannaunesco.it

L’assunzione è prevista attraverso una selezione pubblica. Si tratta di un obbligo sancito dalla Costituzione, ma esistono delle eccezioni che consentono di lavorare nel settore anche senza superare le apposite prove. Sono casi particolari, che tuttavia danno concrete possibilità per coloro che posseggono i requisiti di legge. Vediamo nel dettaglio le situazioni in cui è possibile entrare nella Pubblica Amministrazione senza l’obbligo del concorso.

Pubblica Amministrazione: in quali casi è possibile lavorare con lo Stato senza concorso

Per diventare dipendente delle amministrazioni centrali o degli enti locali (comuni, regioni, e via di seguito) serve passare per un concorso, ma con alcune eccezioni. Alcune categorie infatti sono esonerate dall’obbligo, se in possesso di determinati requisiti.

In quali casi si può lavorare per la PA senza selezione pubblica
In quali casi è possibile lavorare per lo Stato senza passare per la selezione pubblica – arabonormannaunesco.it

Gli invalidi civili con riduzione della capacità lavorativa superiore al 45% possono entrare nella Pubblica Amministrazione senza concorso in posti che richiedono solo il requisito della scuola dell’obbligo se risultano iscritti nelle liste di collocamento mirato. Queste ultime possono comprendere anche gli invalidi del lavoro con riduzione delle proprie abilità oltre il 33%, le persone non vedenti e sordomute, e i percettori di assegno ordinario di invalidità.

Altra possibilità è la chiamata diretta che coinvolge diverse categorie. Per cominciare i coniugi e i figli di appartenenti alla Polizia di Stato, ai Carabinieri, alle Forze armate, ai Vigili del fuoco, alla Polizia locale deceduti in servizio; le vittime del terrorismo e della criminalità organizzata; i coniugi di morti sul lavoro; i testimoni di giustizia (da non confondere con i collaboratori di giustizia) che collaborano con lo Stato mettendo spesso a rischio la propria incolumità.

Proseguendo, è possibile entrare nella Pubblica Amministrazione mediante contratti a tempo determinato, di consulenza, di prestazione d’opera intellettuale, o di somministrazione. Il lavoratore presta il suo impegno per la durata di un progetto, che una volta concluso interrompe il rapporto di lavoro. Altra occasione si apre per le assunzioni dirette nella Polizia di Stato riservate ai familiari di componenti delle Forze dell’ordine morti o resi invalidi da azioni criminali o nello svolgimento di operazioni di servizio.

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