Palermo, 23 novembre 2025 – Questa mattina, davanti al murale di Falcone e Borsellino alla Cala di Palermo, si è radunato un gruppo di cittadini e esponenti del fronte progressista per un sit-in di protesta. L’evento, promosso dal Movimento 5 Stelle insieme alle principali forze alternative al centrodestra in Sicilia, ha visto la partecipazione di volti noti della politica regionale e nazionale. Tutto per chiedere le dimissioni del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, travolto dalle polemiche sulle sue alleanze politiche.
Cartelli, slogan e memoria: la protesta sotto il murale
Alle 10.30, sotto un cielo grigio, una cinquantina di persone si sono radunate davanti al grande murale che ritrae Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, simboli della lotta alla mafia. In mano, cartelli con messaggi chiari: “Schifani dimettiti”, “Alleati con un condannato in vita”, “Non ci togliere la speranza”. Alcuni hanno steso uno striscione ai piedi dell’opera, altri hanno acceso candele in memoria dei due magistrati. “Siamo qui per difendere la dignità della Sicilia”, ha detto Pierpaolo Montalto, segretario regionale di Sinistra Italiana, rivolgendosi alla folla.
Conte in prima linea: “La Sicilia non può essere legata a logiche sbagliate”
Poco dopo le undici, è arrivato anche il presidente nazionale del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. “Non possiamo accettare che la Sicilia venga legata a logiche di potere lontane dalla legalità”, ha detto ai giornalisti. “La memoria di Falcone e Borsellino ci impone di essere coerenti e coraggiosi”. Accanto a lui, il coordinatore regionale del M5S, Nuccio Di Paola, ha ribadito: “Schifani deve fare un passo indietro, per rispetto verso i siciliani onesti”.
Un fronte unito: Pd, Europa Verde e Avs insieme al M5S
Non solo pentastellati in piazza. C’erano anche la vice segretaria del Pd Sicilia, Valentina Chinnici, il portavoce di Europa Verde, Fabio Giambrone, il leader di Controcorrente, Ismaele La Vardera, e i senatori del M5S Barbara Floridia e Dolores Bevilacqua. Presenti anche l’europarlamentare M5S Giuseppe Antoci e l’eurodeputato di Avs Leoluca Orlando. “La lotta alla mafia non può essere solo una bandiera da sventolare nei giorni delle commemorazioni”, ha sottolineato Orlando, ricordando che “le scelte politiche pesano sulla credibilità delle istituzioni”.
Le accuse a Schifani che fanno infuriare l’opposizione
La protesta arriva dopo giorni di tensione a Palazzo d’Orleans. Al centro delle critiche c’è la decisione di Schifani di mantenere rapporti politici con esponenti condannati in via definitiva. “Non è una questione personale – ha spiegato Chinnici – ma di rispetto per la storia della nostra terra”. Secondo chi ha promosso il sit-in, la presenza di queste figure nella maggioranza regionale rischia di minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Tra applausi e dubbi: il presidio si fa sentire
Durante il presidio, alcuni passanti si sono fermati ad ascoltare gli interventi al microfono. Qualcuno ha applaudito, altri si sono mostrati scettici. “Non basta protestare, serve costruire alternative credibili”, ha confidato un giovane studente universitario tra il pubblico. Gli organizzatori hanno annunciato nuove iniziative nei prossimi giorni, non solo a Palermo ma anche in altre città siciliane.
La Cala, un luogo simbolo per la memoria e la speranza
La scelta della Cala non è casuale. Il murale dedicato a Falcone e Borsellino è diventato nel tempo un punto di riferimento per chi chiede legalità e trasparenza in Sicilia. “Qui ci sentiamo protetti dalla loro memoria”, ha detto una manifestante, indicando le immagini dei due giudici. Tra le voci e i cartelli, si è respirata una tensione diversa: quella tra la rabbia per il presente e la voglia di non perdere la speranza.
Secondo le prime stime degli organizzatori, alla manifestazione hanno partecipato circa 80 persone. Nessun incidente segnalato dalle forze dell’ordine. La giornata si è chiusa poco dopo mezzogiorno con un minuto di silenzio davanti al murale.





