Roma, 4 dicembre 2025 – Antonio Piedimonte torna a far parlare di sé con il suo nuovo libro, “Riti e misteri dell’antichità”, pubblicato da Marsilio e già al centro dell’attenzione di storici e appassionati. Ieri sera, nella libreria Feltrinelli di via Appia, l’autore napoletano ha raccontato cosa lo ha spinto a raccogliere, in oltre trecento pagine, testimonianze e interpretazioni sulle pratiche misteriche e i culti segreti del Mediterraneo antico. L’incontro è stato molto partecipato, con un pubblico attento e curioso.
L’eredità degli antichi: Piedimonte tra miti e testimonianze
Il libro, uscito lo scorso 25 novembre, ripercorre i riti iniziatici che da secoli affascinano studiosi e appassionati, attraverso fonti greche, latine ed egizie. “Ci sono gesti che si tramandano nei secoli, rituali che restano anche quando la memoria sembra svanire”, ha spiegato Piedimonte ai presenti. La sua scelta di soffermarsi su riti come i Misteri Eleusini, i culti di Iside o le celebrazioni dionisiache nasce dalla voglia di “trovare un filo tra le civiltà, una continuità che sfugge a chi guarda la storia solo come una serie di eventi”.
All’incontro hanno partecipato molti giovani studenti, insieme a docenti universitari e storici dell’arte. In sala non sono mancati appunti su pratiche misteriche ricostruite nel volume: dal sacrificio simbolico all’iniziazione collettiva fino all’uso di elementi naturali come passaggi tra mondi diversi.
Misteri svelati: fonti storiche e nuove ipotesi
Al centro della narrazione ci sono le domande ancora aperte legate a questi riti antichi. “Il mistero – ha sottolineato Piedimonte – non è solo ciò che non conosciamo, ma anche quello che viene tenuto nascosto volutamente”. L’autore si è avvalso di testi classici, da Plutarco ad Apuleio, per ricostruire nei dettagli le fasi dei rituali.
Non mancano però interpretazioni nuove. In alcuni capitoli l’autore dedica spazio al ruolo femminile nei riti – spesso ignorato dagli storici del passato – e analizza il valore degli oggetti rituali. “Un pettine, una coppa o una veste bianca possono raccontare più di mille parole”, ha confidato durante la presentazione. La cura per i particolari materiali, per le luci e le musiche delle cerimonie contribuisce a restituire un’immagine viva di pratiche lontane ma ancora capaci di parlare al presente.
Dialogo tra passato e presente: i rituali oggi
Durante la presentazione non sono mancate domande sul possibile legame tra questi riti misterici e la società contemporanea. Alcuni hanno chiesto se esistano ancora tracce di queste pratiche oggi. “È difficile dare una risposta netta – ha ammesso Piedimonte – perché il sacro cambia forma nel tempo”. Tuttavia, secondo lui, “alcuni bisogni collettivi restano sempre vivi”.
Il confronto si è allargato all’eredità simbolica dei riti antichi: dalle processioni religiose del Sud Italia ai festival moderni che richiamano simboli arcaici. “Spesso non ce ne accorgiamo – ha commentato una lettrice, Roberta Conti – ma gesti e parole ci arrivano da lontano.”
L’accoglienza della critica e il futuro della ricerca
Il libro ha già raccolto recensioni positive su varie testate specializzate: l’archeologa Silvia Zanelli su Archeo lo definisce “un viaggio documentato tra luci e ombre del passato”. Marsilio segnala che le prime copie sono andate esaurite il giorno stesso del lancio a Napoli. Si sta pensando a una ristampa nelle prossime settimane.
Piedimonte intende proseguire su questa strada: “Ci sono ancora tante cose da scoprire”, ha detto. Nei suoi prossimi studi potrebbe approfondire i legami tra i culti misterici greci e le religioni orientali antiche. Intanto resta concentrato sulla forza delle storie antiche nel parlare al presente. “Solo così – conclude – capiamo quanto quei misteri siano ancora parte di noi.”
Con “Riti e misteri dell’antichità”, Antonio Piedimonte aggiunge un nuovo pezzo alla riflessione sui popoli del Mediterraneo, riportando al centro del dibattito la forza discreta dei gesti tramandati nel tempo.





