Roma, 5 dicembre 2025 – Questa mattina il presidente dell’Ordine dei Medici di Catania, Igo Santonocito, ha annunciato di aver richiesto ufficialmente gli atti relativi alle indagini in corso presso la Procura della Repubblica di Catania. La comunicazione è arrivata al termine di una riunione straordinaria, convocata proprio per fare il punto sulle conseguenze delle recenti inchieste che coinvolgono diversi medici e operatori sanitari della provincia etnea. «Vogliamo trasparenza e chiarezza – ha detto Santonocito –, la categoria ne ha bisogno». Le indagini, partite alcune settimane fa, riguardano presunte irregolarità nella gestione di alcune pratiche sanitarie, tra autorizzazioni e possibili anomalie amministrative.
Il nodo delle indagini
La richiesta arriva in un momento delicato per la sanità catanese. Da metà novembre, infatti, la Procura di Catania ha avviato una serie di controlli su vari episodi che vedrebbero coinvolti medici e dirigenti sanitari. Secondo fonti investigative, l’attenzione si concentra su documentazione amministrativa, autorizzazioni rilasciate negli ultimi due anni e movimenti anomali di pratiche interne agli ospedali cittadini. L’inchiesta – dicono fonti vicine al tribunale – non riguarda solo singoli fatti isolati, ma punta a ricostruire un quadro più ampio.
Il clima tra gli operatori è teso. Nei corridoi di via Santa Maddalena, sede dell’Ordine, si percepisce preoccupazione. Giovani medici e colleghi più esperti si sono trattenuti a lungo dopo la riunione mattutina. Qualcuno, visibilmente nervoso, ha confidato: «Non si capisce bene cosa stiano cercando, ma la pressione si sente».
Santonocito spiega le ragioni della richiesta
Il presidente Santonocito ha spiegato ai giornalisti il senso della scelta dell’Ordine: «Non stiamo difendendo nessuno a prescindere – ha precisato –, ma vogliamo capire cosa sta succedendo. Il nostro compito è tutelare la professione e i pazienti». Ha aggiunto che chiedere formalmente gli atti è «un passo necessario per garantire trasparenza», ribadendo come le indagini giudiziarie non debbano gettare ombre su tutta la categoria.
Nel pomeriggio è arrivata una nota ufficiale dell’Ordine che conferma la linea: l’obiettivo è ottenere copia dei fascicoli per valutare eventuali provvedimenti disciplinari o altre iniziative a tutela dell’immagine della professione. Per ora – precisano da piazza Santa Maria di Gesù – non ci sono sospensioni o richieste di dimissioni.
Le reazioni dal mondo sanitario
La notizia della richiesta degli atti ha subito acceso reazioni tra medici e dirigenti. Un funzionario del Policlinico di Catania, fermato poco dopo le 12.30 davanti all’ingresso principale, ha ammesso: «C’è molta apprensione, nessuno vuole essere coinvolto in questioni poco chiare». Sindacati medici locali come CIMO e Anaao Assomed chiedono risposte rapide e rassicurazioni sulle possibili conseguenze disciplinari.
Anche la Regione Sicilia segue con attenzione l’evolversi della vicenda. Dall’assessorato regionale alla Sanità è arrivata una nota breve ma netta: “Massima collaborazione con le autorità giudiziarie; la priorità resta mantenere fiducia nei professionisti che operano nella sanità pubblica”.
I passi avanti nell’inchiesta
La Procura non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sullo stato delle indagini. Fonti vicine al procuratore Carmelo Zuccaro raccontano che le attività proseguono senza sosta: acquisizioni documentali, audizioni del personale sanitario e controlli sui flussi amministrativi sono al centro del lavoro in questo momento. Gli investigatori hanno già ascoltato diversi dirigenti nelle scorse settimane.
L’Ordine dei Medici ora aspetta un riscontro formale dalla Procura. Solo dopo aver visionato gli atti potrà valutare eventuali iniziative interne: dalle audizioni dei diretti interessati fino all’apertura di possibili procedimenti disciplinari. Santonocito ha chiuso la riunione con un’ammissione sincera: «Questa situazione pesa su tutti noi. Ma solo così possiamo fare chiarezza».
Una situazione ancora in evoluzione
A fine giornata in città circolano voci e indiscrezioni; cresce il timore che nuovi nomi possano emergere nei prossimi giorni. Nel frattempo nel quartiere Borgo-Sanzio e nelle corsie del Garibaldi si continua a lavorare senza sosta. «La gente continua ad arrivare al pronto soccorso», racconta una specializzanda durante il turno notturno. Molti attendono sviluppi concreti: solo allora sarà chiaro quale impatto avrà questa vicenda sulla fiducia tra pazienti e sistema sanitario catanese.





