Pensioni sospese o (addirittura) da restituire: basta questo piccolo errore per fare un disastro

In quali casi le pensioni erogate possono essere sospese o ci si può addirittura trovare nella situazione di doverle restituire?

Iniziare a percepire una pensione, che si tratti di un trattamento anticipato o in una qualsiasi altra forma non significa che da quel momento in poi non dovremo più curarci degli aspetti burocratici e degli eventuali vincoli legati ad esso. Ricevere la pensione è, chiaramente, l’obiettivo principale di ogni lavoratore ed i requisiti per ottenerla non sono facili da raggiungere.

Pensione, quando viene sospesa o va restituita all'inps
In quali casi si rischia la sospensione dell’erogazione della pensione (arabonormannaunesco.it)

Tanto che per molti arrivare all’agognato traguardo della pensione può rappresentare un percorso irto di difficoltà, rappresentate ad esempio dal precariato ma anche da stipendi non particolarmente elevati, un mix che rende complesso il raggiungimento dei requisiti necessari. Attenzione però: in alcuni casi le pensioni erogate potrebbero essere sospese e revocate ritrovandosi persino, delle volte, a doverle restituire. Quando e perché accade? Facciamo chiarezza.

Pensioni sospese e da restituire: quando accade e cosa fare

Dover dire addio al trattamento pensionistico e ritrovarsi addirittura a dover rendere all’Inps i soldi fino a quel momento ricevuti potrebbe per molti rappresentare una batosta difficile da sopportare. Ed occorre sottolineare che tale circostanza non è un fatto raro come si potrebbe essere erroneamente portati a pensare. Vi sono delle erogazioni pensionistiche che, infatti, prevedono vari vincoli legati al cumulo di redditi tra pensione e lavoro: un esempio è costituito dall’Ape Sociale che ha alcune restrizioni.

Ape sociale e quota 103, i vincoli
Pensioni sospese, quando vanno restituite all’inps (arabonormannaunesco.it / foto Pixabay)

Oltre all’aumento dei requisiti, da 63 anni a 63 anni e 5 mesi, non è infatti consentito lavorare nei mesi nei quali la pensione anticipata viene erogata. Lo stesso vale per Quota 103 con la sola eccezione, in entrambi i casi, del lavoro autonomo occasionale, consentito ma fino ad un limite annuo di 5000 euro. Infrangere le regole ed effettuare attività diverse da quelle occasionali potrebbe, dunque, andare pesantemente a compromettere la continuità del trattamento pensionistico. Importante è ricordare che il divieto di cumulare ai redditi da pensione quelli da lavoro resterà in vigore fino al raggiungimento dei requisiti per ottenere la pensione di vecchiaia ovvero i 67 anni di età.

Infatti a quel punto i vincoli dell’Ape o di altre misure similari verranno meno e la gestione economica personale diventerà più flessibile. Occorre dunque riflettere con molta attenzione sul da farsi così da evitare i rischi delle pensioni sospese. Casi che possono manifestarsi anche solo per poche centinaia di euro ricevuti come forma di pagamento, ritrovandosi a dover restituire all’Inps somme importanti.

Gestione cookie