Pensioni senza tagli per i nati in questi anni: INPS fa felici gli italiani

Chi è nato in determinati anni non subirà alcun taglio sulla pensione anticipata. Vediamo chi sono i fortunati.

Niente tagli sull’importo dell’assegno previdenziale anche se si accede alla pensione con qualche anno di anticipo. Ma solo chi è nato in determinati anni riceverà l’assegno per intero.

Pensione anticipata senza tagli
Niente tagli sulle pensioni anticipate/ Arabonormannaunesco.it

Ottime notizie per chi si accinge ad andare in pensione quest’anno. Molti non subiranno nessun taglio sull’importo dell’assegno previdenziale anche se accederanno alla pensione anticipata. I fortunati, però, saranno solo coloro che sono nati in determinati anni. In tal senso l’anno di nascita può cambiare davvero tutto e può comportare una differenza enorme sull’importo mensile della pensione.

Se lo scrittore inglese Henry James scrisse la commedia “L’importanza di chiamarsi Ernest”, sul fronte della previdenza sociale in Italia sarebbe il caso di dire “l’importanza di essere nato in certi anni e non in altri”. Basta un solo anno di differenza per perdere davvero un mucchio di soldi che non si potranno recuperare in nessun modo.

Pensione anticipata senza tagli: ecco per chi

Nel 2024 molti potranno accedere alla pensione con diversi anni di anticipo e senza subire nessun taglio sull’importo mensile dell’assegno. Unico requisito richiesto: essere nati in determinati anni. Vediamo tutto nei dettagli.

Quota 103 nel 2024
Ecco chi non subirà tagli sull’assegno previdenziale/ Arabonormannaunesco.it

Anche per il 2024 è stata riconfermata Quota 103 che, fino all’ultimo, sembrava destinata a scomparire  e ad essere sostituita da Quota 104. Alla fine, però, l’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha dato il via libera a Quota 103 almeno per un altro anno. Questa misura – a differenza di altre opzioni di pensione anticipata come Ape sociale e Opzione donna o Quota 41- si rivolge a tutte le categorie e consente di accedere alla pensione a 62 anni con almeno 41 anni di contributi.

I requisiti d’accesso, dunque, sono rimasti gli stessi del 2023. Quello che è cambiato è l’importo dell’assegno che, da quest’anno, non potrà mai superare di 4 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps. Non solo. A partire dal 2024 gli assegni di coloro che opteranno per Quota 103 saranno interamente ricalcolati con il sistema contributivo, il che comporterà perdite anche del 20%.

Stesso discorso vale per Quota 102 e per Quota 100. Con Quota 102 si poteva andare in pensione a 64 anni con solo 38 anni di contributi mentre con Quota 100 era possibile uscire dal lavoro a 62 anni con 38 anni di contributi. Come ha puntualizzato il Governo Meloni, questi tagli riguardano, però, solo chi raggiunge i requisiti d’accesso a partire dal 2024.

In pratica chi ha raggiunto i requisiti richiesti entro la fine del 2023 è salvo e non subirà nessun taglio e nessun ricalcolo dell’assegno. Pertanto i nati nel 1961 che hanno compiuto 62 anni nel 2023 oppure i nati nel 1959 e nel 1958 che hanno perfezionato i requisiti anagrafici e contributi prima che venissero abolite Quota 102 e Quota 100, riceveranno il loro assegno previdenziale intero, senza tagli.

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