Pensioni bloccate tra pochi mesi: Governo e INPS non hanno fondi

In arrivo un blocco nelle erogazioni delle pensioni. Il governo e l’INPS non hanno fondi per pagare i beneficiari. Ecco cosa sta succedendo.

La pensione, con ben si sa, si raggiunge con il lascito dell’attività lavorativa. I requisiti inoltre sono il raggiungimento dei 67 anni e l’aver maturato almeno 20 anni di contributi. Dunque i beneficiari vedranno accreditato ogni mese l’importo sul loro conto. Ciò avviene il primo del mese ma qualora fosse un festivo, l’accredito avverrà il primo giorno bancabile successivo disponibile.

Rischi di perdere la pensione: fondi terminati
Fondi terminati da INPS e Governo: le pensioni sono bloccate – arabonormannaunesco.it

Ma sembrano esserci guai in vista. Governo e INPS non hanno più fondi per pagare le pensioni. Dunque i beneficiari potrebbero vedersi bloccata l’erogazione della pensione. Ecco tutto quello che devi sapere in merito per non farti cogliere impreparato.

Stop erogazione pensioni: non hanno più fondi

La spesa pubblica 2024 in termini di pensione quantificate dal DEF mostra un aumento del 5,8% e supera così i 337 miliardi. Ciò significa che non esiste alcun margine per la riforma delle pensioni né per la Quota 41. Il DEF evidenzia come la Quota 100 sia stata una delle principali cause dell’aumento della spesa pensionistica negli ultimi anni. I  pensionamenti anticipati dal 2019 al 2023 sono aumentati rispetto a quelli del periodo precedente alla riforma Fornero.

Fondi terminati, le pensioni non saranno più pagate.
Addio pensioni, non ci sono più fondi: ecco cosa sta succedendo – arabonormannaunesco.it

C’è anche un risvolto negativo sulle deroghe alla legge Fornero, in particolare sulla Quota 102 e Quota 103. Ciò porterà ad una diminuzione della spesa negli anni avvenire. Dunque non potrebbe essere concessa così facilmente e potrebbero introdurre requisiti più severi.

L’unico più accessibile potrebbe essere quello a tutela delle future pensioni dei giovani. Anche l’introduzione di Quota 41 potrebbe subire un posticipo. Inoltre, si potrebbe prendere in considerazione una proroga delle attuali misure transitorie o addirittura l’introduzione della Quota 104. Potremmo quindi sperare l’uscita con 63 anni e 41 anni di contributi. Ma l’aggiornamento del DEF previsto per settembre con la NaDEF ci darà maggiori dettagli sulla situazione previdenziale.

Ma comunque le possibilità di nuovi interventi sembrano essere limitate e sicuramente non si potrà sperare in una riforma pensioni con una maggiore flessibilità in uscita. Dunque questo è tutto quello che c’è da sapere in merito, ma per ulteriori dettagli e delucidazioni potrai poi rivolgerti ai rispettivi canali telematici o ad un ufficio INPS a te più vicino. Ma in ogni caso, per il momento la situazione è stabile.

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