Si può andare in pensione con pochi contributi versati durante la vita lavorativa? Sì, e addirittura con nessuno. Ecco la bella notizia.
La normativa attualmente vigente prevede l’accesso alla pensione di vecchiaia con almeno 67 anni di età e 20 di contributi versati. Questo è valido per coloro che possiedono l’anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, ovvero i cosiddetti “vecchi iscritti”. I requisiti sono pressoché gli stessi per chi ha cominciato a versare i contributi dall’1 gennaio 1996 e che viene definito “nuovo iscritto”. La pensione anticipata, ovvero quella ordinaria, richiede per i vecchi iscritti uomini un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi, mentre per le donne 41 anni e 10 mesi. Ma quando e come è possibile lasciare il mondo del lavoro con pochi contributi?
L’accesso alla pensione anticipata per i nuovi iscritti è previsto per il 64esimo anno di età, sia per gli uomini che per le donne. Questo quando è presente almeno un minimo di contribuzione effettiva pari a 20 anni e a patto che l’ammontare mensile della pensione effettiva sia equivalente a 2,8 volte l’assegno sociale.
La notizia che tutti aspettavano: come andare in pensione senza contributi
Esistono diverse ipotesi in cui è possibile andare in pensione senza contributi o avendone versati pochi. Una di queste è l’assegno sociale che spetta, previa domanda presso l’Inps, a coloro che vivono in condizioni economiche disagiate con un reddito pari, per il 2023, a 6542,51 euro annui, che salgono a 13.085,02 euro se coniugati.
L’importo dell’assegno sociale ammonta a 503,27 euro per tredici mensilità. I requisiti per poterlo richiedere sono i seguenti: 67 anni di età, stato di bisogno, cittadinanza italiana, residenza o 10 anni di soggiorno nel Paese. Ma quali sono le altre ipotesi di uscita dal lavoro con pochi o senza contributi? Innanzitutto, c’è la pensione di invalidità.
Questa spetta a coloro i quali sono in possesso di un’inabilità lavorativa totale e permanente e versano in una situazione di difficoltà economica. I requisiti per ottenerla sono, inoltre, un’età compresa tra i 18 e i 67 anni, la cittadinanza italiana o dell’Unione Europea. Altre condizioni sono la residenza stabile e abituale sul territorio nostrano e un reddito inferiore a 17.920 euro annui per il 2023.
L’importo mensile per gli invalidi civili ammonta a 313,91 euro e, una volta compiuti i 67 anni di età, la pensione d’invalidità si trasmuta in assegno sociale sostitutivo. Decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda, nel caso in cui risultino soddisfatti interamente i requisiti sanitari e amministrativi.