Palermo, 26 novembre 2025 – Si chiama **“Stop al Cyberbullismo”** il progetto che nelle ultime settimane ha coinvolto studenti e insegnanti dell’**Istituto comprensivo Giovanni Falcone**, in via Marchese Pensabene a Palermo. L’iniziativa nasce dalla spinta della **Fondazione Carolina**, attiva in tutta Italia per la sicurezza digitale e l’educazione civica online, e ha visto la partecipazione di circa 300 ragazzi tra i 10 e i 14 anni. Tutto è partito lo scorso ottobre, quando la scuola – su richiesta dei genitori e di alcuni insegnanti attenti ai rischi del mondo digitale – ha deciso di aderire al percorso proposto dalla Fondazione. Il nome non è casuale: la giovane **Carolina Picchio** è stata infatti la prima vittima riconosciuta di cyberbullismo in Italia.
## **Ragazzi in prima linea contro il bullismo online**
Il 25 novembre, nell’aula magna della scuola, si è svolto l’incontro conclusivo del progetto. Un momento sentito, partecipato, con la presenza della dirigente scolastica **Maria Pia Genovese**, degli esperti della Fondazione e di alcune famiglie. I ragazzi hanno mostrato i lavori realizzati durante le settimane di attività: video, manifesti, slogan e una raccolta di storie vere raccolte anche nei corridoi dell’istituto. “Abbiamo capito quanto una parola sbagliata possa ferire – racconta Samira, seconda media – adesso ci sentiamo più pronti a difendere i nostri compagni”.
Durante il percorso – spesso svolto in piccoli gruppi anche nel pomeriggio – gli studenti hanno riflettuto sul peso delle parole usate online, sull’importanza del rispetto reciproco e sul fatto che non bisogna mai restare fermi a guardare. Gli esperti della Fondazione Carolina hanno portato esempi concreti e racconti vissuti, stimolando domande difficili ma necessarie: “Come si reagisce a una presa in giro su WhatsApp? E se un compagno resta escluso dal gruppo?”. Domande che hanno spinto molti ragazzi a condividere esperienze personali, magari piccole o banali agli occhi degli adulti, ma per loro importanti.
## **Un laboratorio tra ascolto e prevenzione**
Il progetto non si è limitato a lezioni frontali. Nei laboratori pomeridiani si è dato spazio a giochi di ruolo e simulazioni pratiche. I ragazzi hanno lavorato insieme per scrivere un “patto digitale”, un decalogo da appendere in classe con dieci regole semplici: non pubblicare foto senza permesso, non rispondere con insulti, chiedere aiuto agli adulti se si vedono episodi gravi. “Si è vista una crescita evidente – spiega la professoressa **Antonella Rizzo**, docente di lettere –, all’inizio molti erano incerti, ora sono i primi a intervenire quando notano situazioni a rischio”.
Durante gli incontri la Fondazione Carolina ha anche distribuito materiale informativo ai genitori, sottolineando quanto sia fondamentale costruire un’**alleanza educativa tra scuola e famiglia**. Ivano Zoppi, presidente della Fondazione, ricorda: “Solo se stiamo davvero vicino ai ragazzi si può fermare il bullismo digitale”. Un messaggio ripreso dalla dirigente Genovese: “Gli adulti non devono sottovalutare questi problemi – avverte –, serve attenzione ogni giorno”.
## **Un segnale concreto alla città**
Il progetto pilota a Palermo segna un nuovo passo per la Fondazione Carolina in Sicilia. Da settembre iniziative simili sono partite anche a Catania, Messina e Agrigento, coinvolgendo quasi 2.000 studenti solo quest’anno. Ma Palermo ha un valore particolare: “Qui abbiamo trovato una scuola pronta ad ascoltare davvero”, spiega Zoppi. Una disponibilità che – come confermano i genitori presenti all’evento finale – ha fatto sentire le famiglie parte attiva nella prevenzione.
Nel cortile dell’istituto Falcone restano ancora i cartelloni colorati creati dai ragazzi: mani rosse con scritto “Stop alle offese” e “La rete è di tutti”. Un piccolo segno che parla chiaro a chiunque passi di lì. Tra le aule qualcuno commenta ancora i video realizzati (“Ho riconosciuto la mia storia”, confida un ragazzo), mentre gli insegnanti già pensano a come proseguire questo lavoro nei mesi a venire.
## **Fondazione Carolina e l’impegno oltre la scuola**
La Fondazione Carolina – nata nel 2018 a Novara in memoria di Carolina Picchio – collabora strettamente con il **ministero dell’Istruzione**, la polizia postale e varie associazioni locali. Oltre ai progetti nelle scuole offre sportelli d’ascolto per minori vittime di cyberbullismo e corsi per formare insegnanti.
I dati emersi durante l’incontro dicono chiaro che **in Sicilia il problema resta serio**: più del 15% degli adolescenti ammette di aver ricevuto insulti online almeno una volta nell’ultimo anno (fonte: osservatorio CRC). Eppure iniziative come questa fanno sperare in un cambiamento reale: piccoli segnali — manifesti appesi alle pareti o discussioni in classe — che potrebbero diventare la norma.
Per la Fondazione Carolina e l’istituto Falcone quello appena concluso non sarà un episodio isolato. Nuovi incontri partiranno già nelle prossime settimane con nuovi laboratori coinvolgendo altri plessi cittadini. “Solo stando vicino ai ragazzi possiamo davvero fare la differenza”, conclude la dirigente Genovese poco prima della campanella finale. Un messaggio semplice ma deciso: nella lotta contro il cyberbullismo ogni collaborazione conta davvero.