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Palermo, alunni chiedono a Babbo Natale di potare l’edera dalle finestre per più luce e sicurezza

Roma, 16 dicembre 2025 – In via Angelo Emo, a due passi dalla fermata della metro Cipro, residenti e commercianti si trovano ormai da settimane a fare i conti con una situazione che definiscono “al limite della sopportazione”. Nel cuore del quartiere Prati, da metà novembre, gli alberi sono cresciuti senza controllo, oscurando lampioni e coprendo i cartelli stradali.

Non si vede la strada e non entra la luce in casa – racconta Marcella, che vive al civico 52 – qui già dalle quattro del pomeriggio è buio pesto. Abbiamo chiamato più volte il Comune, ci dicono sempre che manderanno qualcuno, ma finora nessuno è arrivato”.

Frustrazione in aumento tra i cittadini

Al mattino presto, i marciapiedi di via Angelo Emo restano immersi nell’ombra. Alcuni tratti sono quasi impossibili da percorrere per chi usa la carrozzina o spinge un passeggino: i rami scendono fino all’altezza del volto. “Ieri mia figlia di otto anni si è graffiata la guancia”, racconta Paolo, panettiere storico della zona. Sulla vetrina del suo negozio si riflettono chiaramente le chiome degli alberi: “Di sera qui fa così buio che molti hanno paura a camminare da soli, soprattutto dopo le sei. Serve un intervento urgente”.

Il disagio – sottolineano gli abitanti – è particolarmente grave dove le fronde coprono i lampioni pubblici, rendendo quasi inutile l’illuminazione serale. Dal Municipio I fanno sapere però che la segnalazione è arrivata già una decina di giorni fa. “Abbiamo inviato la richiesta agli uffici competenti e stiamo aspettando che i giardinieri del Servizio Giardini facciano un sopralluogo”, spiega un portavoce dell’amministrazione.

Strade poco sicure per automobilisti e pedoni

A sollevare il problema non sono solo il decoro urbano o il disagio degli appartamenti ai piani bassi. “In alcuni punti non si vedono nemmeno più le strisce pedonali – dice Gabriele, tassista che percorre via Angelo Emo ogni sera – per chi guida è davvero pericoloso”.

Lo conferma anche una pattuglia della polizia locale che stamattina ha rallentato vicino a via Luigi Rizzo: “Da settimane riceviamo segnalazioni sulla scarsa visibilità – spiega un agente – abbiamo già avvisato chi di dovere e speriamo intervengano presto”.

Secondo i residenti, almeno cinque lampioni sono “spenti a metà” perché soffocati dai rami di robinie e platani. Inoltre, durante le ultime piogge, alcuni tombini si sono intasati a causa delle foglie cadute e non raccolte. “Ci vuole una manutenzione costante – sottolinea un tecnico di Ama – altrimenti aumentano i rischi di incidenti e allagamenti”.

La richiesta urgente di un intervento

Facci mandino i giardinieri, questa situazione non si può più reggere”, scriveva sabato scorso il comitato di quartiere all’Assessorato all’Ambiente con una mail dai toni più disperati che polemici. “Non possiamo aspettare mesi per tagliare qualche ramo. Non chiediamo lavori straordinari, solo di tornare alla normalità”, racconta Luisa, pensionata che abita qui da trent’anni.

L’amministrazione, contattata da alanews.it, ammette che gli interventi sono stati rallentati dall’emergenza maltempo delle ultime settimane: “Abbiamo dovuto dare priorità alle zone più colpite dalle piogge intense e dalla caduta di alberi”, spiegano dagli uffici tecnici comunali. “Via Angelo Emo è però nella lista delle urgenze previste per questa settimana”.

Un problema diffuso in tutta Roma

La situazione di via Angelo Emo non è un caso isolato. Diverse associazioni cittadine raccontano che nell’ultimo mese sono arrivate almeno quaranta segnalazioni simili ai Municipi di Prati, Monteverde e Centocelle.

“Il verde pubblico è fondamentale – sottolinea Giorgio Angelucci di Cittadinanzattiva – ma va curato bene durante tutto l’anno”.

Purtroppo tra ritardi burocratici e mancanza di personale specializzato, spesso la manutenzione ordinaria finisce per trasformarsi in emergenza.

Intanto nel quartiere Prati il buio arriva già nel primo pomeriggio e i residenti tornano a insistere: “Noi aspettiamo ancora i giardinieri – conclude Marcella – ma ogni giorno che passa qui sembra di vivere in un vicolo dimenticato”.

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