Pagamento pensioni a maggio: ci saranno ritardi e aggravio di trattenute

Pensioni, anche a maggio pagamento in ritardo ed in più ci sarà un aumento delle trattenute. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Finalmente al raggiungimento del 67 anni di vita e dopo aver maturato 20 anni di contributi, è possibile lasciare i proprio lavoro e andare definitivamente in pensione. Dunque, come normalmente avviene ogni inizio mese, molti italiani attendono l’accredito della pensione. I pagamenti inoltre sono sempre regolari, ovvero il primo di ogni mese.

Ritardo pagamento pensione maggio
Ritardo nell’accredito della pensione: notizie preoccupanti per il mese di maggio – arabonormannaunesco.it

Ma a maggio le pensioni verranno pagate con un giorno di ritardo. Non si tratta di una scelta dell’Inps, quanto più di una decisione obbligata. Si avrà uno slittamento di un giorno a causa della festività del primo maggio. Ed inoltre ci sarà un aumento delle trattenute. Ma vediamo il tutto nel dettaglio.

Maggio, accredito pensioni in ritardo e aumento delle trattenute: ecco cosa succede

Così come ad aprile, anche a maggio quest’anno le pensioni vengono pagate con un giorno di ritardo. In entrambi i casi, infatti, il primo giorno del mese non è “bancabile”, ovvero in quelle giornate non è possibile effettuare operazioni bancarie in quanto coincide con un giorno festivo (Pasquetta a marzo, Festa dei lavoratori a maggio).

Pensioni accreditate in ritardo a maggio
Accredito pensioni in ritardo e aumento delle trattenute nel mese di maggio: ecco cosa succede – arabonormannaunesco.it

Per questo motivo, come stabilito dalle regole per il pagamento della pensione, l’accredito slitta il giorno seguente. L’assegno di maggio viene dunque pagato nella prima giornata utile successiva, ovvero quella di giovedì 2 maggio.

Il cedolino della pensione di maggio sarà, salvo rari casi, uguale a quello di aprile tranne che per le prestazioni di invalidità civile, le pensioni o gli assegni sociali. Le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni non subiscono trattenute fiscali. Ma per tutte le altre vi sono le imposte da calcolare.

Inoltre nei confronti di coloro i quali risulti che le trattenute effettuate dall’Inps nel corso del 2023 siano state inferiori a quelle dovute, l’Istituto si avvale di recuperare il debito dalle rate di pensione successive. Anche fino a capienza dell’importo. Tuttavia, laddove fossero risultati insufficienti, le trattenute proseguono anche nelle mensilità successive fino all’estinzione del debito. Potrebbero quindi proseguire anche a maggio.

Prosegue sicuramente, invece, la trattenuta per quei pensionati titolari di un trattamento fino a 18 mila euro, per i quali dal conguaglio è risultato un debito superiore a 100 euro. Per queste categorie il recupero dell’importo si rateizza fino a novembre 2024.

Infine le addizionali regionali a saldo per il 2023, come pure quelle comunali. Infatti per quest’ultime si considerano anche le addizionali in acconto pari al 30% di quelle complessivamente dovute. Ma per delle informazioni più dettagliate puoi rivolgerti ai rispettivi uffici o canali telematici.

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