Neri Parenti, il retroscena del passato spunta fuori solo ora: ecco cosa voleva davvero fare, altro che cinema

È uno dei registi italiani più acclamati e di successo, ma sognava una professione diversa. Ecco cosa voleva fare Neri Parenti.

Le sue pellicole hanno segnato inevitabilmente la storia del cinema italiano e sono molto apprezzate ancora oggi. Neri Parenti è uno dei registi più amati dal publico, autore di commedie spassose e personaggi iconici. Il regista fiorentino decide di seguire la sua passione per il cinema solo dopo aver conseguito la laurea in Scienze Politiche e impara il mestiere direttamente sul set, aiutando il cineasta Pasquale Festa Campanile.

Cosa voleva fare Neri Parenti prima di diventare regista
Neri Parenti non voleva fare il regista: ecco qual era la sua passione (Foto Ansa) – arabonormannaunesco.it

Oltre alla collaborazione con Campanile, negli anni Settanta Parenti lavora sul set di Pane, burro e marmellata, Io tigro, tu tigri, egli tigra diretti da Giorgio Capitani e Amori Miei di Steno. Dopo l’esperienza sul campo, Neri Parenti debutta in qualità di regista di una parodia della celebre pellicola campione di incassi La febbre del sabato sera.

Fin da subito, il registra mostra una particolare inclinazione per il mezzo cinematografico e, soprattutto, per il genere comico. Le prime opere di Neri Parenti vengono particolarmente apprezzate da Paolo Villaggio, l’iconico Ugo Fantozzi, il quale contatta il regista per chiedergli di dirigere una delle pellicole dedicate allo sfortunato personaggio.

L’incontro tra i due artisti apre un periodo di intensa collaborazione in cui Parenti dirige una serie di film tra cui Fantozzi contro tutti, Fracchia la belva umana e Fantozzi va in pensione. Altro incontro fondamentale per Parenti è quello con Massimo Boldi, con cui realizza una serie di film natalizi di estremo successo al botteghino, ovvero i famosi cinepanettoni.

Neri Parenti sognava una carriera diversa

Contrariamente a quanto si possa pensare, prima di decidere e perseguire il sogno di diventare regista, Neri Parenti coltivava un’altra passione. “Volevo fare il critico. Nel 1971, grazie a un contratto di apprendistato come giornalista alla Rai, sono capitato su un set di Giuseppe Patroni Griffi, Addio fratello crudele. Era il primo film che la Rai co-produceva e il mio compito era di fare una specie di report settimanale”, così inizia la carriera di uno dei registi più noti del cinema italiano.

Neri Parenti voleva fare il critico
Prima di affermarsi come regista, Neri Parenti sognava di fare il critico cinematografico (Foto Ansa) – arabonormannaunesco.it

Nonostante il cambio di programma, Neri Parenti ha sempre mantenuto la passione per la scrittura creativa e la sua filmografia è la prova del talento comico del regista fiorentino. Pungente e mai banale, ha inventato un genere inedito nel panorama cinematografico italiano, avvicinando la satira e la comicità alla settimana arte. Ancora oggi la sua filmografia include cult senza tempo.

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