Napoli, 24 novembre 2025 – Stanley Isaacs, produttore e regista americano con una lunga esperienza a Hollywood, guiderà come presidente la quarta edizione del Pluribus Multimedia Fest, il festival internazionale dedicato ai cortometraggi immersivi multi-screen. L’evento, ideato e curato dall’artista napoletana Annalaura di Luggo, si terrà allo JUS Museum | Palazzo Calabritto e promette di trasformare il pubblico da semplice spettatore a parte attiva della scena.
Arte, cinema e tecnologia: un festival che rompe gli schemi
Dal 25 al 27 novembre, il festival si fa notare per la sua spinta verso la sperimentazione e l’interazione tra diverse forme d’arte. “Il Pluribus Multimedia Fest non è solo un concorso, ma un vero punto d’incontro per chi vuole spingersi oltre i limiti tradizionali”, ha detto Annalaura di Luggo in conferenza stampa. L’obiettivo è chiaro: dare alle nuove generazioni la libertà di “osare e provare senza confini”, usando cinema, animazione, musica e linguaggi digitali come strumenti per esplorare insieme.
Al centro dell’evento c’è il grande cubo specchiante Pluribus, un’installazione creata dalla stessa di Luggo. Qui, le opere vincitrici saranno proiettate su quattro schermi sincronizzati, immergendo il pubblico nella narrazione audiovisiva e superando il solito rapporto tra sala e schermo.
Masterclass e giuria di livello internazionale
Il festival si apre il 25 novembre alle 18 con una masterclass sul cinema americano tenuta da Stanley Isaacs. Un’occasione unica per ascoltare direttamente da un veterano di Hollywood come si sta trasformando il cinema negli Stati Uniti. Isaacs, che ha lavorato con nomi di spicco nel settore, ha detto: “Il futuro del cinema sarà deciso dalla capacità di coinvolgere lo spettatore in modo nuovo, abbattendo i confini tra arte e tecnologia”.
La giuria internazionale, presieduta da Annalaura di Luggo e Stanley Isaacs, comprende anche figure come Greg Ferris (ex vicepresidente Paramount Canada), il produttore americano Jeff Franklin, l’art director Marcello Palminteri, insieme a Olindo Preziosi e Marianna Carroccio. Un gruppo variegato chiamato a giudicare cortometraggi provenienti da ogni parte del mondo.
Dall’Egitto all’Italia: i corti in gara
Grazie alla collaborazione con il partner asiatico Sfilmaker, il festival raccoglie quest’anno corti da paesi come Egitto, Svizzera, Iran, Stati Uniti, Ucraina, Turchia e naturalmente Italia. Tra gli autori selezionati spiccano nomi come Francesco Frisari, Luca Turco, Giulia Russo, Tullio Imperatore, Nenzi Fiore, Matteo D’Andrea, Carlotta Nasti, Arianna Martini e Giuseppe Ciulla. Le opere in concorso si muovono tra generi e stili diversi, unite dalla voglia di sperimentare nuove forme di racconto.
La premiazione è fissata per il 27 novembre: in quell’occasione i corti vincitori verranno proiettati dentro il cubo specchiante. Un appuntamento atteso non solo dagli addetti ai lavori ma anche dal pubblico napoletano, che negli ultimi anni ha mostrato grande interesse per le nuove forme di narrazione audiovisiva.
Sostenibilità al centro dell’edizione 2025
Al centro di questa edizione c’è la sostenibilità ambientale. Gli organizzatori hanno adottato pratiche green in tutte le fasi dell’evento: dalla scelta dei materiali per gli allestimenti alla gestione dei rifiuti, fino all’uso di tecnologie a basso consumo. “Abbiamo voluto che la sostenibilità non fosse solo un tema da raccontare, ma un impegno concreto”, ha sottolineato Annalaura di Luggo.
Il festival si conferma così come una vetrina per i nuovi talenti del cinema immersivo, ma anche come un laboratorio dove arte, tecnologia e rispetto per l’ambiente si intrecciano. Un appuntamento che, almeno nelle intenzioni, vuole ridefinire il rapporto tra spettatore e opera d’arte, puntando sull’innovazione condivisa.





