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Milo Manara porta magia ad Ascoli Piceno con ‘Il nome della rosa’

Fino al 23 novembre, la Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno ospita la mostra “Il nome della rosa”, un tributo a uno dei più illustri maestri del fumetto italiano, Milo Manara. Questa esposizione è particolarmente significativa poiché celebra non solo gli 80 anni di vita dell’artista, ma anche i 45 anni dalla pubblicazione del famoso romanzo di Umberto Eco, che ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama letterario internazionale. La mostra è curata dalla Fondazione Elisabetta Sgarbi, una realtà che si distingue per il suo impegno nella promozione della cultura e dell’arte.

La carriera di Milo Manara

Milo Manara, nato nel 1945 a Luson, in provincia di Bolzano, è noto per il suo stile distintivo e per la capacità di combinare narrazione visiva e temi di grande spessore. La sua carriera, iniziata negli anni ’60, si è evoluta attraverso una serie di opere che hanno spaziato dai fumetti erotici a quelli fantastici, sempre caratterizzati da una profonda attenzione ai dettagli e da una narrazione coinvolgente. “Il nome della rosa”, la graphic novel pubblicata da Oblomov Edizioni, è un esempio di come Manara riesca a reinterpretare un’opera letteraria di grande rilievo, trasformando le parole di Eco in immagini suggestive e potenti.

Un’esperienza unica per i visitatori

L’esposizione offre ai visitatori un’opportunità unica di ammirare le tavole dell’adattamento grafico, che non solo riflettono la maestria artistica di Manara, ma anche la sua capacità di evocare atmosfere e emozioni che risuonano con il testo originale. Tra le opere in mostra, ci sono anche sette tavole inedite del secondo volume, previsto per l’uscita il 28 novembre, rendendo questa esposizione un evento imperdibile per gli appassionati e i curiosi.

Il festival del fumetto a Ascoli Piceno

La mostra si inserisce nel contesto della quarta edizione di “Linus – Festival del Fumetto”, un evento che ha animato Ascoli Piceno dal 10 al 12 ottobre, ideato e diretto da Elisabetta Sgarbi, con la collaborazione dello scrittore Sandro Veronesi. Questo festival ha visto un’affluenza straordinaria, con più di 5.000 spettatori che hanno partecipato a sei appuntamenti al Teatro Ventidio Basso, tutte le serate hanno registrato il tutto esaurito. La rassegna ha offerto una vasta gamma di eventi, tra cui:

  1. Incontri con autori
  2. Concerti
  3. Dialoghi dedicati all’umorismo e alla creatività nel mondo del fumetto

Tra gli ospiti di spicco del festival c’erano nomi illustri come Leo Ortolani, Milo Manara, Makkox, Pera Toons, Elisabetta Dami e il famoso personaggio di Geronimo Stilton, che ha attirato l’attenzione di un pubblico giovanissimo. In particolare, 25 classi delle scuole primarie hanno partecipato agli incontri, coinvolgendo oltre 800 bambini in attività che hanno stimolato la loro creatività e curiosità nei confronti del fumetto e dell’arte visiva.

La musica ha avuto un ruolo fondamentale in questa manifestazione, con concerti che hanno visto protagonisti artisti come Francesco Bianconi, Nicola Piovani, Paolo Fresu e Pierpaolo Vacca. Questi eventi hanno creato un interessante intreccio tra musica e fumetto, dimostrando come diverse forme d’arte possano unirsi per creare esperienze coinvolgenti e memorabili per il pubblico.

La celebrazione dei 60 anni della rivista “Linus” ha ulteriormente arricchito il festival, evidenziando il ruolo significativo di questa pubblicazione nella storia della cultura italiana, un simbolo capace di unire generazioni attraverso il sorriso, l’arte e la fantasia.

La mostra “Il nome della rosa” e il festival “Linus” rappresentano, dunque, un’importante occasione per riflettere sul valore del fumetto come forma d’arte e di comunicazione. Attraverso le opere di Manara e gli eventi del festival, Ascoli Piceno si conferma come una delle capitali italiane della cultura, capace di attrarre un pubblico variegato e di stimolare l’interesse verso forme artistiche che spesso vengono considerate marginali.

In un’epoca in cui la narrazione visiva è sempre più presente nella nostra vita quotidiana, eventi come questo ci ricordano l’importanza del fumetto non solo come intrattenimento, ma come linguaggio artistico e culturale di grande rilevanza. La mostra di Manara, quindi, non è solo una celebrazione di un artista, ma anche un omaggio all’arte del fumetto, che continua a evolversi e a influenzare generazioni di lettori e creativi in tutto il mondo.

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