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Meloni: il ponte strategico che non possiamo perdere

Roma, 6 giugno 2024 – Giorgia Meloni ha scelto il Tg1 per rispondere con toni schietti alle critiche della Corte dei Conti sul progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. Intervistata ieri sera, la presidente del Consiglio ha detto che il governo aspetta le osservazioni ufficiali della magistratura contabile e che risponderà punto per punto. “Francamente, sono rimasta un po’ sorpresa da alcuni rilievi, come quello che chiedeva perché avessimo condiviso parte della documentazione tramite un link. La risposta? Beh, perché c’è internet”, ha commentato Meloni, lasciando trasparire una certa perplessità sulle modalità di controllo richieste.

Ponte sullo Stretto, Meloni: “Un’opera strategica, andiamo avanti nonostante i cavilli”

Il tema della documentazione digitale è solo uno dei tanti sollevati dalla Corte dei Conti. La premier ha voluto mettere in chiaro che l’obiettivo del governo resta la realizzazione del Ponte sullo Stretto, definito “un’opera strategica” e “unica al mondo” per il suo valore ingegneristico. “Siamo eredi di una civiltà che ha incantato il mondo con i suoi ponti per millenni – ha detto Meloni – e non mi rassegno all’idea che oggi non si possa più fare nulla, soffocati dalla burocrazia e dai cavilli”.

Il riferimento è alle numerose osservazioni tecniche e amministrative che negli ultimi mesi hanno rallentato il progetto. La Corte dei Conti aveva chiesto in particolare chiarimenti sulla trasparenza e sulle modalità di trasmissione degli atti legati all’appalto. Fonti di Palazzo Chigi spiegano che la scelta di usare link digitali per condividere i documenti nasce da esigenze di rapidità ed efficienza, ma non tutti gli enti di controllo sembrano convinti.

Polemiche politiche e clima in Parlamento

Le parole di Meloni hanno subito acceso il dibattito politico. Dal Partito Democratico, la deputata Debora Serracchiani ha chiesto “massima trasparenza” su ogni passaggio del progetto, sottolineando che “la digitalizzazione non può diventare un pretesto per allentare i controlli”. Più cauta la posizione del Movimento 5 Stelle: “Aspettiamo le risposte ufficiali del governo alla Corte dei Conti”, ha detto il senatore Mario Turco, “ma restano forti dubbi sulla sostenibilità economica e ambientale dell’opera”.

Nel centrodestra, invece, si mantiene la linea dura. Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha ribadito che il Ponte è “un’occasione irripetibile per il Sud e per tutta l’Italia”. Nei corridoi della Camera si respira attesa: molti parlamentari vogliono prima leggere il testo definitivo delle osservazioni contabili prima di esprimersi.

Iter amministrativo, cosa succede ora

Fonti governative riferiscono che la risposta ufficiale ai rilievi della Corte dei Conti arriverà entro fine giugno. Il dossier è seguito da vicino dalla Presidenza del Consiglio e dal Ministero delle Infrastrutture. Per ora, non ci sono dettagli su eventuali modifiche al progetto esecutivo.

Il calendario prevede che entro l’autunno si completino le gare e si affidino i lavori. La società Stretto di Messina Spa, incaricata della realizzazione, ha già iniziato i primi incontri tecnici con le imprese coinvolte. Restano da risolvere alcuni nodi sull’impatto ambientale e sulla gestione delle compensazioni territoriali.

Tra passato e futuro, il Ponte che divide l’Italia

Il progetto del Ponte sullo Stretto torna spesso sotto i riflettori. Già negli anni ’70 si parlava di collegare Sicilia e Calabria con un’infrastruttura stabile. Da allora, studi e progetti si sono susseguiti senza mai arrivare a una realizzazione concreta.

Oggi il governo Meloni punta a superare vecchi ostacoli: burocrazia, ricorsi, dubbi sulla sostenibilità economica. “Non mi rassegno all’idea che non si possa più fare oggi”, ha ribadito la premier. Ma tra i tecnici della Corte dei Conti e i funzionari ministeriali restano molte questioni aperte: dalla sicurezza della struttura ai modi di finanziare l’opera.

Solo nelle prossime settimane si capirà se il confronto tra governo e magistratura contabile porterà a una soluzione o a nuovi rinvii. Intanto, il Ponte resta – ancora una volta – simbolo delle grandi ambizioni, e delle difficoltà, dell’Italia infrastrutturale.

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