Palermo, 28 novembre 2025 – Questa mattina, a Palazzo d’Orléans, il presidente della Regione Siciliana, **Renato Schifani**, ha incontrato una delegazione dei **rappresentanti sindacali** delle principali sigle del pubblico impiego. Il confronto rientra in una serie di appuntamenti voluti dal governatore per affrontare la situazione economica e il futuro del lavoro sull’isola. L’incontro, iniziato poco dopo le 10, segue le preoccupazioni sollevate dai lavoratori negli ultimi mesi.
## **Schifani: “Puntiamo su un dialogo concreto”**
Seduto al tavolo ovale nella sala Giunta, con la penna in mano, Schifani ha ascoltato le richieste di Cgil, Cisl e Uil, insieme a quelle di sigle autonome come Cobas e Csa. “Ho voluto questo incontro – ha spiegato il presidente – perché serve un confronto vero sulle questioni del lavoro pubblico e della stabilizzazione. Sappiamo che ci sono aspettative da rispettare e problemi da risolvere senza inutili giri di parole”.
La delegazione sindacale ha portato sul tavolo una piattaforma dettagliata. “Chiediamo chiarezza sugli stanziamenti – ha detto Gianluca Friotto, segretario regionale Uil Fpl – perché i lavoratori aspettano risposte concrete sui rinnovi dei contratti e sul destino dei precari. Molti sono in servizio da anni e vogliono solo avere certezze”.
I temi sul tappeto restano quelli noti: sblocco delle assunzioni, maggiori risorse per i rinnovi contrattuali, misure contro la precarietà. L’atmosfera in sala è stata definita “aperta ma ferma” dai presenti. Nessun annuncio roboante, piuttosto la richiesta di fissare un calendario preciso per i prossimi passi.
## **Occupazione e soldi: il nodo degli stanziamenti**
Secondo gli ultimi dati dell’assessorato regionale al Bilancio, la **Regione Sicilia** conta oggi circa **80 mila lavoratori pubblici** tra enti regionali e collegati. Di questi, oltre 7 mila sono precari con contratti a termine. “Serve stabilità”, ha ribadito Paolo Zappulla della Cgil Funzione Pubblica. “Non si può più andare avanti così con l’emergenza continua. Ci vogliono investimenti concreti e una programmazione seria”.
Schifani non ha fornito cifre precise sugli stanziamenti previsti dalla prossima Legge di Bilancio regionale ma ha assicurato che “la trattativa con il governo centrale è aperta”, soprattutto su trasferimenti legati a sanità e servizi sociali. “Senza certezze sui soldi che arriveranno – ha detto il presidente – non possiamo fare promesse vuote”.
Nel frattempo i sindacati hanno chiesto un incontro tecnico entro metà dicembre per fare il punto sulle risorse disponibili. Nessun accordo formale quindi, ma la volontà di proseguire il dialogo “fino a trovare soluzioni concrete”, hanno sottolineato alcuni dei partecipanti uscendo dalla Presidenza.
## **Precari in attesa: lo stress delle stabilizzazioni**
Il nodo più urgente resta quello dei **lavoratori precari**. Durante l’incontro è emerso che circa 2.500 persone attendono una stabilizzazione entro fine anno, soprattutto amministrativi e operatori socio-sanitari. “Siamo molto preoccupati”, ha ammesso Teresa Vizzini della Csa. “Se non si interviene presto molti rischiano davvero di perdere il lavoro”.
Alcuni sindacalisti hanno ricordato che la Sicilia paga ancora lo scotto di vecchi piani di rientro e tagli lineari che hanno bloccato i ricambi nelle pubbliche amministrazioni. Nei corridoi di Palazzo d’Orléans circolano storie di telefonate disperate da parte di lavoratori ormai “al limite”. Schifani ha promesso che sarà aperto un tavolo speciale con l’assessore alla Funzione Pubblica per seguire da vicino i casi più urgenti.
## **Futuro incerto: il dialogo continua ma resta alta la tensione**
L’incontro durato poco meno di due ore non ha portato a grandi annunci. Tuttavia qualche segnale lascia intravedere una disponibilità reciproca a mantenere aperto il confronto nei mesi a venire. “Non vogliamo tavoli vuoti o promesse al vento”, ha detto al termine Giuseppe Scrofani (Cobas). “Ci aspettiamo impegni veri sulle assunzioni e sui contratti”.
La situazione resta però tesa soprattutto nelle province più colpite dal blocco delle assunzioni come Messina e Agrigento, dove la carenza di personale in molti servizi pubblici sta creando disagi evidenti agli utenti. Al momento i sindacati non hanno annunciato nuove mobilitazioni. La palla passa agli uffici tecnici: nei prossimi giorni verranno valutate proposte operative in vista della Finanziaria regionale 2026.
Intanto le parti si sono date appuntamento fra due settimane. Solo allora si vedrà se alle parole seguiranno fatti o se questa vertenza continuerà ad agitare la politica siciliana nei mesi a venire.