Esiste un collegamento tra l’assunzione di pesce e il rischio di infarto. Uno studio rivela uno scenario poco noto: ecco di cosa si tratta.
Un piano alimentare adeguato e curato consente di poter dare un importante equilibrio all’organismo. È comune che il consumo di pesce fornisce dei benefici importanti per la salute, ma questa volta si segnala un aiuto nel mantenimento di una buona forma del cuore e delle arterie.
![mangiare pesce rischio infarto](https://www.arabonormannaunesco.it/wp-content/uploads/2024/04/cibo-arabonormannaunesco.it-20240408.jpg)
Il pesce è uno dei prodotti alimentari che più riescono a regalare benefici all’organismo di una persona. Ora a seguito di uno studio il suo valore aumenta notevolmente perché l’assunzione frequente consente di evitare malattie cardiovascolari come l’infarto, l’arteriosclerosi e l’ictus.
A fornire un quadro dettagliato è il settimanale DiPiù che riprende uno studio condotto dai ricercatori della North-West University di Potchefstroom, in Sudafrica. L’indagine è stata successivamente pubblicata sulla rivista di nutrizione Nutrients.
Mangiare pesce riduce il rischio di infarto: lo studio
I ricercatori della North-West University di Potchefstroom hanno analizzato i dati emersi da diciotto studi realizzati negli ultimi anni in tutto il mondo inerenti alla relazione tra il consumo di pesce e l’incidenza delle malattie cardiovascolari.
![mangiare pesce riduce rischio infarto](https://www.arabonormannaunesco.it/wp-content/uploads/2024/04/Pesce-arabonormannaunesco.it-20240408.jpg)
L’indagine è stata condotta prendendo in esame la quantità e il tipo di pesce consumato e il genere di malattie cardiache che avevano colpito circa un milione e cinquecentomila pazienti, uomini e donne di ogni età.
In conclusione dell’analisi, gli esperti hanno scoperto che assumere una porzione da un etto e mezzo di pesce due volte alla settimana riduce del 10% il rischio di essere colpiti da problemi al cuore e ai vasi sanguigni. Ogni tipo di pesce è risultato utile per ottenere questo risultato, sia quello fresco che quello in scatola. È sufficiente infatti che si assumano pesci “grassi”, come lo sgombro, le aringhe, il salmone, le sarde e le alici.
I pesci citati in precedenza sono davvero preziosi per la salute cardiovascolare a seguito della presenza di un alto contenuto di acidi grassi polinsaturi, sostanze che riescono a fornire un effetto protettivo per la salute delle arterie e del cuore. Inoltre, assumendo una porzione da 150 grammi di pesce al giorno, il rischio di problemi cala del 30%.
Dunque, il consumo di pesce è sempre consigliato ma con questo studio aumenta ancora di più il suo valore. Ad ogni modo, l’assunzione deve essere sempre responsabile e avvenire dopo aver consultato il proprio medico di fiducia.