Mangiare pesce e rischio di infarto: il collegamento che nessuno sapeva

Esiste un collegamento tra l’assunzione di pesce e il rischio di infarto. Uno studio rivela uno scenario poco noto: ecco di cosa si tratta.

Un piano alimentare adeguato e curato consente di poter dare un importante equilibrio all’organismo. È comune che il consumo di pesce fornisce dei benefici importanti per la salute, ma questa volta si segnala un aiuto nel mantenimento di una buona forma del cuore e delle arterie.

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C’è un collegamento tra l’assunzione di pesce e il rischio di infarto – (Arabonormannaunesco.it)

Il pesce è uno dei prodotti alimentari che più riescono a regalare benefici all’organismo di una persona. Ora a seguito di uno studio il suo valore aumenta notevolmente perché l’assunzione frequente consente di evitare malattie cardiovascolari come l’infarto, l’arteriosclerosi e l’ictus.

A fornire un quadro dettagliato è il settimanale DiPiù che riprende uno studio condotto dai ricercatori della North-West University di Potchefstroom, in Sudafrica. L’indagine è stata successivamente pubblicata sulla rivista di nutrizione Nutrients.

Mangiare pesce riduce il rischio di infarto: lo studio

I ricercatori della North-West University di Potchefstroom hanno analizzato i dati emersi da diciotto studi realizzati negli ultimi anni in tutto il mondo inerenti alla relazione tra il consumo di pesce e l’incidenza delle malattie cardiovascolari.

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Mangiare pesce aiuta a mantenere il cuore e le arterie in buona condizione – (Arabonormannaunesco.it)

L’indagine è stata condotta prendendo in esame la quantità e il tipo di pesce consumato e il genere di malattie cardiache che avevano colpito circa un milione e cinquecentomila pazienti, uomini e donne di ogni età.

In conclusione dell’analisi, gli esperti hanno scoperto che assumere una porzione da un etto e mezzo di pesce due volte alla settimana riduce del 10% il rischio di essere colpiti da problemi al cuore e ai vasi sanguigni. Ogni tipo di pesce è risultato utile per ottenere questo risultato, sia quello fresco che quello in scatola. È sufficiente infatti che si assumano pesci “grassi”, come lo sgombro, le aringhe, il salmone, le sarde e le alici.

I pesci citati in precedenza sono davvero preziosi per la salute cardiovascolare a seguito della presenza di un alto contenuto di acidi grassi polinsaturi, sostanze che riescono a fornire un effetto protettivo per la salute delle arterie e del cuore. Inoltre, assumendo una porzione da 150 grammi di pesce al giorno, il rischio di problemi cala del 30%.

Dunque, il consumo di pesce è sempre consigliato ma con questo studio aumenta ancora di più il suo valore. Ad ogni modo, l’assunzione deve essere sempre responsabile e avvenire dopo aver consultato il proprio medico di fiducia.

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