La periferia di Napoli è un luogo complesso, ricco di contrasti e storie straordinarie. In questo contesto si inserisce “Malavia”, il nuovo film di Nunzia De Stefano, prodotto da Matteo Garrone e presentato alla Festa di Roma nella sezione Freestyle. La pellicola non racconta solo la storia di un ragazzo, ma offre uno spaccato della vita di tanti giovani della città partenopea, evidenziando le sfide e le speranze che caratterizzano la loro esistenza.
La storia di Sasà
Il protagonista del film è Sasà, interpretato da Mattia Francesco Cozzolino, un tredicenne scugnizzo che vive nella periferia di Napoli. La sua vita è costellata di sfide e speranze. Cresciuto senza padre, Sasà vive con la madre Rusé, interpretata da Daniela De Vita, con la quale ha un rapporto intenso e complicato. Nonostante la sua giovane età, si sente responsabile per la madre, e la sua gelosia protettiva nei suoi confronti è palpabile.
La musica rap rappresenta per Sasà non solo una passione, ma un autentico rifugio. Insieme ai suoi due migliori amici, Cira e Nicolas, trascorre le sue giornate ascoltando i ritmi e le rime dei grandi nomi della scena hip-hop, sognando di diventare un rapper famoso. Questo sogno è la chiave per migliorare la vita della madre e darle una stabilità economica che sembra irraggiungibile.
La doppia faccia della periferia
La vita nella periferia di Napoli è dura, con poche opportunità. Nonostante il supporto di Yodi, un rapper della old school partenopea che cerca di guidarlo e proteggerlo, Sasà si trova costretto a confrontarsi con la dura realtà della piccola criminalità. Le pressioni economiche lo spingono a spacciare nel cortile della scuola, un atto disperato che rischia di compromettere non solo i suoi sogni, ma anche la sua relazione con la madre e i suoi amici.
Il film affronta questo tema delicato, mostrando come il desiderio di aiutare la propria famiglia possa spingere un ragazzo a prendere decisioni sbagliate. Sasà vive un conflitto interiore tra:
- Il sogno di una vita migliore attraverso la musica.
- La dura realtà del crimine che lo circonda.
Questo dualismo è emblematico della vita di molti giovani a Napoli, dove la creatività e la trasgressione sono spesso due facce della stessa medaglia.
Un cast di talenti emergenti
Oltre a Cozzolino e De Vita, il cast di “Malavia” è arricchito da attori come Junior Rodriguez, Francesca Gentile, Ciro Esposito e Nicola Siciliano. Un particolare riconoscimento va ad Artem, noto per il suo ruolo di Pino nella serie tv “Mare Fuori”, che porta con sé l’esperienza di un settore in crescita come quello delle produzioni cinematografiche e televisive napoletane. Questo film non solo offre una narrazione coinvolgente, ma funge anche da vetrina per i talenti emergenti della scena artistica partenopea.
Il messaggio di Malavia
“Malavia” non si limita a raccontare la storia di un ragazzo e dei suoi sogni, ma esplora anche le dinamiche sociali che influenzano le vite dei giovani nella periferia. La musica, in particolare l’hip-hop, diventa un mezzo di espressione fondamentale, capace di dare voce a chi spesso non ha opportunità. La colonna sonora del film è attesa con grande interesse, poiché riflette non solo il talento di Sasà, ma anche le influenze musicali che caratterizzano la cultura giovanile napoletana.
Il film, previsto per la distribuzione da Fandango all’inizio del 2026, rappresenta un’importante aggiunta al panorama cinematografico italiano, portando alla ribalta storie di resilienza e speranza. La regia di Nunzia De Stefano, esperta nel raccontare le sfide delle comunità marginalizzate, promette di regalare al pubblico un’esperienza cinematografica profonda e toccante.
In un momento storico in cui il cinema italiano si sta evolvendo e diversificando, “Malavia” si inserisce in un filone di opere che cercano di mettere in luce la vita quotidiana di chi vive ai margini della società. Attraverso la storia di Sasà, il film invita a riflettere sulle conseguenze delle scelte fatte dai giovani in contesti difficili, ma anche sulla possibilità di redenzione attraverso la musica e l’arte.
L’attesa per la pellicola è palpabile, non solo per la qualità della narrazione, ma anche per la rilevanza sociale dei temi trattati. “Malavia” si preannuncia come un’opera che non mancherà di lasciare il segno, non solo nel cuore degli spettatori, ma anche nel panorama culturale italiano.





