Malattia sul lavoro 2024: quanto viene pagata e come si richiede senza errori

Quanto viene pagata la malattia e, soprattutto, a quanto ammonta la retribuzione: la legge sul lavoro nel 2024.

Non è poi così improbabile che, nel corso dell’anno, il lavoratore possa ammalarsi. Che si tratti di una o più occasioni, le regole della mutua variano per durata e retribuzione in base al lasso di tempo in cui il dipendente è costretto a rimanere a casa. Sapere come funziona questo meccanismo è alquanto lecito, soprattutto se è la prima esperienza di malattia come dipendente.

Come funziona la malattia sul lavoro
Malattia sul lavoro: retribuzione e modalità – (arabonormannaunesco.it)

Nonostante vi siano datori di lavoro alquanto fuorvianti, la conoscenza è l’unica arma che il lavoratore ha a disposizione per usufruire dei suoi diritti. Sebbene alcuni adottino diversi escamotage come ferie e permessi, è bene conoscere il funzionamento della cosiddetta mutua, così da essere preparati e consapevoli in caso di un’ipotetica necessità. L’indennità di malattia svolge un ruolo significativo nel supportare i lavoratori durante i periodi di assenza dovuti a motivi di salute, fornendo una forma di compensazione finanziaria che sostituisce lo stipendio.

Indennità di malattia sul lavoro: compenso, modalità e durata

Partiamo dalla base: ad usufruire dell’indennizzo alla malattia sono i dipendenti in genere. In questa categoria rientrano operai del settore industria; operai e impiegati del settore terziario e servizi; lavoratori dell’agricoltura; apprendisti; lavoratori sospesi dal lavoro; lavoratori dello spettacolo e lavoratori marittimi. Anche ai disoccupati spetta questo diritto, ma in questo caso l’indennità di malattia è concessa ai lavoratori a tempo indeterminato che risultano disoccupati o sospesi a patto che l’inizio della malattia avvenga entro i 60 giorni dalla cessazione o sospensione del rapporto di lavoro.

Indennità di malattia, quanto si viene pagati
Indennità di malattia: aa quanto ammonta la retribuzione – (arabonormannaunesco.it)

Durante la malattia, il lavoratore dipendente non riceve lo stipendio direttamente, ma è il datore di lavoro a coprire i primi tre giorni, mentre dall’INPS arriva un’indennità sostitutiva dal quarto giorno in poi. L’indennità segue una suddivisione specifica: dal 4° al 21° giorno rappresenta il 50% della retribuzione media giornaliera, mentre dal 21° al 180° giorno sale al 66,66%. Escludendo i primi tre giorni, si registra una leggera diminuzione rispetto allo stipendio normale.

I primi tre giorni di malattia, noti come ‘carenza’, sono interamente coperti dal datore di lavoro, e durante questo periodo, il dipendente non subisce riduzioni salariali. Dunque, in casi di assenze brevi, come due giorni, il datore di lavoro copre al 100% il periodo di malattia.

Il pagamento dell’INPS inizia dal quarantesimo giorno successivo all’inizio della malattia. La malattia è evidente nella busta paga, con dettagli sui giorni pagati dal datore di lavoro e quelli coperti dall’INPS. In sostanza, sebbene la malattia comporti una sorta di ‘perdita economica’, per certi versi, l’indennità sostitutiva fornisce un supporto finanziario durante l’assenza per motivi di salute, senza andare ad intaccare diritti essenziali come il periodo di permessi o di ferie.

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