Lo sapevi che se sei in montagna puoi cuocere la pasta più velocemente? L’assurdo motivo scientifico

In montagna la pasta si cuoce con maggiore velocità. Per quanto possa sembrare assurdo, dietro c’è un ben preciso motivo scientifico.

Poniamo di volerci fare una bella pastasciutta ad alta quota. Chi non ha mai sognato di farsi un bel piatto di rigatoni sull’Everest (8848 metri) o sul K2 (8611 m)?

Perché in montagna la pasta si cuoce prima
C’è una ragione per cui la pasta si cuoce in tempi record in montagna – arabonormannaunesco.it

Forse non sono i posti più consigliati per cuocere la pasta. Patiremmo sicuramente un mucchio di freddo. In compenso ci accorgeremmo senz’altro che lì l’acqua comincia a bollire molto prima che nella cucina di casa nostra.

Non è certo un caso. E per constatarlo non serve andare a ottomila metri. Basta e avanza una casa di montagna. Anche lì bollendo la medesima quantità d’acqua e usando la fiamma alla stessa potenza succederebbe la stessa cosa.

Misurando il tempo intercorso tra l’accensione della fiamma sotto la pentola e il momento dell’ebollizione dell’acqua noteremmo infatti che in montagna l’acqua bolle prima rispetto alla pianura.

Perché la pasta si cuoce più velocemente in montagna

Per quale motivo l’acqua bolle più rapidamente in montagna? Non c’è nulla di particolarmente strano. È una questione fisica, spiegano gli scienziati. Cerchiamo di capire perché.

Pasta in montagna si cuoce più rapidamente
Vi siete mai chiesti perché in montagna la pasta si cuoce più velocemente? – arabonormannaunesco.it

Il fatto è che quanto più siamo vicini al livello del mare tanto più alta è la pressione atmosferica. Al contrario, quanto più saliamo in quota tanto minore è la pressione esercitata dall’atmosfera. Come sappiamo un liquido va in ebollizione quando la sua pressione interna arriva a eguagliare quella dell’atmosfera.

In sostanza mettendo l’acqua in pentola per prepararci la pasta e accendendo l fuoco facciamo aumentare temperatura e pressione dell’acqua. Al livello del mare l’acqua bollirà alla temperatura di 100 °C, ovvero gradi Celsius. È stato infatti l’astronomo svedese Anders Celsius a proporre nel 1742 il valore 100 per indicare il punto di ebollizione dell’acqua a livello del mare.

Diverso il caso della montagna. Mettiamo di trovarci a 3.000 metri d’altezza: la pressione dell’atmosfera sarà minore di quella esercitata a livello del mare, in pianura. Questo significa che la pressione interna dell’acqua (costante tra mare e montagna) eguaglierà quella dell’atmosfera in un minor lasso di tempo. In pratica l’acqua inizierà a bollire a circa 70 gradi, non a 100 come in pianura. Il che vuol dire che ci metterà meno tempo per bollire, visto che a parità di energia impiegata e di quantità d’acqua da riscaldare servirà meno tempo per portarla a ebollizione,

Magari non sarà facile mettersi a preparare una pastasciutta sull’Everest o sul K2. In compenso potremo avvantaggiarci sul fattore tempo!

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