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Lavori per l’antenna 5g a baida: residenti infuriati

A Palermo, nel quartiere di Baida, i lavori per l’installazione di un’antenna 5G sono ripresi, scatenando l’indignazione e la protesta di numerosi residenti. Questa infrastruttura, prevista in un terreno situato in via alla Falconara, doveva inizialmente ospitare un asilo nido. La contestazione da parte del comitato di quartiere è in corso da tempo e si è intensificata con la ripresa dei lavori, avviati nonostante una petizione firmata da oltre 200 abitanti della zona.

la posizione del comune di palermo

Il Comune di Palermo, attraverso un comunicato, aveva promesso nuove valutazioni sui pareri rilasciati e la possibilità di sospendere le autorizzazioni già concesse. Tuttavia, la realtà appare diversa. I vincoli previsti dal piano regolatore, che avrebbero dovuto garantire la costruzione dell’asilo, sono scaduti, lasciando il Comune senza strumenti per opporsi all’installazione dell’antenna. I controlli effettuati hanno confermato che la procedura seguita per la costruzione dell’antenna è del tutto legittima e conforme alle normative vigenti.

Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha dichiarato che i lavori proseguono e ha sottolineato l’importanza di promuovere misure che possano escludere ogni rischio per la salute pubblica. Lagalla ha invitato le autorità competenti a effettuare verifiche, anche attraverso una perizia suppletiva da parte dell’Università di Palermo. Tuttavia, le rassicurazioni del sindaco non hanno placato la preoccupazione dei cittadini di Baida, che si sentono sempre più abbandonati dalle istituzioni.

le preoccupazioni dei residenti

Molti residenti temono che l’installazione di un’antenna 5G possa avere ripercussioni sulla salute. I rischi associati all’esposizione alle onde elettromagnetiche sono al centro di un acceso dibattito scientifico e sociale. La popolazione chiede maggiore chiarezza e trasparenza riguardo ai dati di emissione e alle eventuali conseguenze per la salute. La diffida presentata dai cittadini, tramite l’avvocato Giuseppe Cannizzo del foro di Palermo, è un chiaro segnale della determinazione della comunità a opporsi a questo progetto.

Nella diffida, i residenti richiedono:

  1. Il progetto e la scheda tecnica relativa alla tipologia dell’impianto e dell’antenna.
  2. Indicazioni sulle frequenze utilizzate e sulle intensità delle emissioni.
  3. Tutte le autorizzazioni e i pareri sanitari e amministrativi concessi finora, compreso il parere dell’Arpa di Palermo.

Questa richiesta di trasparenza è fondamentale per il comitato di quartiere, che desidera essere informato su ogni aspetto riguardante l’installazione dell’antenna.

il contesto nazionale

La situazione a Baida non è isolata; altre zone di Palermo e dell’Italia hanno vissuto esperienze simili riguardo all’installazione di antenne 5G. Molti cittadini temono che tali infrastrutture possano essere imposte senza un adeguato coinvolgimento della comunità e senza una corretta valutazione dei rischi. A livello nazionale, il dibattito sulle antenne 5G è in corso, con diverse associazioni che si battono per una maggiore regolamentazione e trasparenza.

In questo contesto, la posizione del Comune appare complessa. Da un lato, vi è la necessità di modernizzare le infrastrutture e di garantire il servizio 5G, considerato fondamentale per lo sviluppo economico e tecnologico della città. Dall’altro lato, c’è l’esigenza di ascoltare le preoccupazioni dei cittadini e di garantire che ogni nuova installazione avvenga nel rispetto della salute pubblica. La sfida per l’amministrazione comunale è quella di trovare un equilibrio tra sviluppo e tutela della salute dei residenti.

Il comitato di quartiere di Baida, con la sua mobilitazione, rappresenta un esempio di come la partecipazione attiva dei cittadini possa influenzare le decisioni pubbliche. I residenti chiedono di non essere ignorati e di avere voce in capitolo su questioni che riguardano la loro vita quotidiana e il loro ambiente. L’installazione dell’antenna 5G diventa così un simbolo di una lotta più ampia per la giustizia sociale e la salute pubblica, in un momento in cui la tecnologia avanza rapidamente e le comunità devono affrontare le sfide di un futuro sempre più digitalizzato.

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