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Landini Accusa: Governo Favorisce Lavoro Nero con Leggi su Subappalti e Finti Cooperative

Roma, 2 dicembre 2025 – I sindacati tornano a lanciare l’allarme sulle condizioni dei lavoratori nei cantieri italiani, puntando il dito contro il governo. Nei decreti approvati negli ultimi mesi, infatti, la questione dei subappalti e delle finte cooperative è stata completamente ignorata. “Così non si garantiscono né i diritti dei lavoratori né la sicurezza sul posto di lavoro”, ha detto stamattina, al termine di una riunione alla sede della CGIL in Corso d’Italia, il segretario nazionale Maurizio Landini. Sul tavolo resta sempre lo stesso problema: una filiera frammentata dove, denunciano i sindacati, “i controlli saltano, le responsabilità si perdono e si crea un sistema poco trasparente”.

Subappalti e finte cooperative: il cuore delle criticità

Al centro delle critiche c’è la logica dei subappalti, che permette a molte aziende di aggirare le regole su salari minimi e sicurezza. Ma non è tutto. La Filca-Cisl ha parlato di “oltre 200 casi di irregolarità contrattuali” negli ultimi tre mesi, soprattutto nei grandi cantieri del Centro-Nord. Qui spesso operano società terze senza i requisiti necessari, con un aumento degli infortuni. “Solo nelle ultime settimane – ha spiegato ieri a Firenze Alessandro Genovesi, segretario della Fillea-Cgil – abbiamo contato cinque incidenti gravi che potevano essere evitati”.

La questione non è solo sicurezza sul lavoro. Sempre più spesso, dicono i sindacati, i lavoratori sono assunti da cooperative spurie, che sulla carta sembrano regolari ma in realtà servono solo a ridurre i costi e a evitare i contratti collettivi. “È un problema che denunciamo da anni”, ha ricordato Anna Maria Furlan, ex segretaria generale della Cisl, intervenendo a un convegno all’università Roma Tre. “Le ispezioni sono poche e i controlli si perdono tra mille carte e burocrazia”.

Le richieste dei sindacati e la risposta del governo

Non si tratta solo di questioni economiche o sindacali. Per i sindacati, non mettere regole chiare sui subappalti favorisce anche l’elusione fiscale e la concorrenza sleale tra imprese. Nei documenti presentati in Parlamento nelle ultime settimane, CGIL, CISL e UIL hanno chiesto “un tetto massimo ai subappalti e controlli più severi su come vengono affidati i lavori”. Tra le proposte c’è anche quella di creare un elenco pubblico delle cooperative autorizzate per tenere fuori dal mercato chi non ha i requisiti.

Dal governo arriva una risposta tiepida. Il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha detto ieri pomeriggio che “il tema è al centro dell’attenzione”, senza però indicare quando arriveranno nuove misure. “Le ultime riforme hanno rafforzato i controlli”, ha assicurato Calderone ricordando l’aumento delle ispezioni nei cantieri da ottobre scorso. Secondo dati dell’Ispettorato nazionale del lavoro nel trimestre appena passato sono stati fatti 4.500 controlli (+15% rispetto allo stesso periodo del 2024). Per i sindacati però è ancora poco rispetto alla portata del problema.

Vita difficile nei cantieri: storie dal campo

Davanti al cantiere della nuova metro C a Roma emergono storie che raccontano una realtà dura. Contratti brevi, ritardi nei pagamenti e turni lunghi senza straordinari riconosciuti sono all’ordine del giorno. “Lavoriamo anche dieci ore al giorno – racconta Andrea, edile 36enne di Matera – ma quasi mai la busta paga torna”. Con lui c’è Marco, operaio napoletano: “Quando chiediamo spiegazioni ai capisquadra ci dicono che è colpa delle cooperative. Però nessuno sa davvero chi ci sta dietro”.

Secondo dati Inail, nei primi undici mesi del 2025 le denunce di infortunio nel settore costruzioni hanno superato quota 25 mila (+7% rispetto al 2024). Una parte dell’aumento si spiega proprio con la frammentazione del lavoro dovuta ai tanti subappalti. Il sociologo Andrea Capussela osserva: “Chi punta solo a tagliare i costi sacrifica formazione e tutele minime”.

Una riforma attesa da troppo tempo

Il nodo resta una riforma seria della materia. Da mesi le grandi sigle sindacali chiedono al governo Meloni un intervento per fermare gli abusi nei subappalti e fare chiarezza sulle cooperative fantasma. Per ora però la discussione va avanti senza passi avanti concreti. Un segnale potrebbe arrivare con la legge di Bilancio 2026 ma – secondo fonti raccolte ieri a Montecitorio – ci vorrà ancora tempo.

Nel frattempo gli operai dei cantieri continuano a fare i conti con contratti precari e responsabilità nebulose. La tensione resta alta nelle trattative nazionali. “Non smetteremo di insistere – ha concluso Landini uscendo dalla sede della CGIL poco dopo l’una – finché non vedremo regole chiare contro questa giungla dei subappalti”. Un appello che aspetta ancora risposte concrete.

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