La National Gallery di Londra, un simbolo della cultura britannica e custode di oltre 2.300 opere d’arte, ha intrapreso un progetto di espansione senza precedenti in occasione del suo bicentenario. Questo ambizioso piano prevede l’integrazione di una nuova ala dedicata all’arte moderna, segnando un’importante evoluzione per una galleria che ha tradizionalmente focalizzato la propria attenzione su opere risalenti fino al 1900. Mentre la Tate Modern ha storicamente accolto l’arte contemporanea, la National Gallery cerca ora di ampliare il proprio orizzonte, mantenendo la sua identità di museo di pittura.
La visione di Gabriele Finaldi
Il direttore della National Gallery, Gabriele Finaldi, ha condiviso la sua visione per il futuro dell’istituzione durante un’intervista con il Times. “È molto bello pensare al futuro dopo il bicentenario”, ha affermato, sottolineando l’importanza del ‘Project Domani’, un’iniziativa che si propone di rendere omaggio alle radici artistiche italiane della galleria. Secondo Finaldi, “siamo un museo di pittura, non un museo d’arte in generale: è naturale per noi voler continuare a raccontare la storia della pittura”.
Il concorso internazionale di architettura
Il concorso internazionale di architettura per la realizzazione della nuova ala è stato lanciato con grande entusiasmo. I candidati avranno il compito di progettare un edificio che si integrerà con l’asse nord-sud della National Gallery, collegando Leicester Square e Trafalgar Square. Le date chiave del progetto includono:
- Annuncio della rosa di finalisti: 28 novembre 2023
- Proclamazione del vincitore: aprile 2026
- Apertura della nuova ala: inizio del prossimo decennio
L’apertura è attesa con impazienza da artisti, studiosi e appassionati d’arte.
Il finanziamento del ‘Project Domani’
Il finanziamento del ‘Project Domani’ è altrettanto impressionante quanto la sua visione. Grazie a donazioni record, la National Gallery ha assicurato una somma complessiva di 375 milioni di sterline, che include due delle maggiori donazioni mai ricevute da un museo a livello mondiale. Le principali donazioni provengono da:
- Crankstart Foundation: 150 milioni di sterline
- Julia Rausing Trust: 150 milioni di sterline
- National Gallery Trust e donatori anonimi: 75 milioni di sterline
Nonostante l’importanza di queste somme, il costo finale del progetto dipenderà dalla soluzione architettonica selezionata, rendendo l’attesa ancora più intrigante.
Un elemento chiave del progetto è la collaborazione con la Tate, in particolare con la Tate Modern, per arricchire il patrimonio artistico del Regno Unito. Finaldi ha sottolineato che è stato istituito un gruppo di lavoro composto da fiduciari e curatori di entrambe le organizzazioni, con l’obiettivo di creare un dialogo continuo tra le due gallerie.
Un cambiamento nel panorama artistico globale
La scelta di espandere la National Gallery in questo modo è emblematico di un cambiamento più ampio nel panorama artistico globale. In un’epoca in cui l’arte contemporanea sta guadagnando sempre più rilevanza, musei tradizionali come la National Gallery stanno riconoscendo la necessità di adattarsi e di rispondere alle nuove sfide culturali.
Il ‘Project Domani’ rappresenta quindi un passo significativo verso il futuro, un’opportunità per la National Gallery di rimanere rilevante in un contesto artistico in continua evoluzione. Con la sua lunga storia, ricca di capolavori e innovazioni, la galleria si prepara a scrivere un nuovo capitolo, pronto a celebrare non solo il passato, ma anche il presente e il futuro dell’arte.
La National Gallery, quindi, non è solo una custode della storia dell’arte, ma si sta trasformando in un attore chiave nel dialogo contemporaneo sull’arte e la cultura. I prossimi anni saranno cruciali per vedere come si svilupperà questa visione e quali nuovi orizzonti si apriranno per artisti e visitatori che attraverseranno le sue porte.