L’arrivo dei tesori del Santo Sepolcro alla Frick Collection di New York segna un momento storico per la cultura e l’arte sacra. Questa mostra, che avrà inizio domani, rappresenta la prima volta in cui questi straordinari oggetti preziosi vengono esposti negli Stati Uniti, prima di proseguire il loro viaggio al Kimbell Museum di Fort Worth, in Texas, da marzo a giugno 2024. Gli artefatti, commissionati da papi e sovrani ai migliori gioiellieri dell’epoca, sono stati donati alla Chiesa Madre della Cristianità e custoditi dai Francescani, un ordine religioso noto per la sua promozione della povertà e dell’umiltà, in onore del messaggio di San Francesco d’Assisi.
La storia di resilienza del tesoro
Il tesoro del Santo Sepolcro rappresenta una vera e propria storia di resilienza. Gli oggetti, realizzati in oro, argento e gemme preziose, avrebbero potuto essere distrutti nel corso dei secoli, ma sono stati mantenuti “nascosti in bella vista” nel convento dei Francescani. La mostra alla Frick Collection presenta circa settanta di questi oggetti, ma, come sottolinea Xavier Solomon, vicedirettore del museo, “A Gerusalemme ce ne sono molti, molti di più”.
Tra i preziosi oggetti in esposizione si possono trovare:
- Paramenti liturgici
- Ostensori
- Calici ornati da pietre preziose con dediche reali
- Torciere e candelabri
In particolare, sei candelabri sono stati donati da Carlo II di Spagna e fabbricati da Pietro Juvarra e dai suoi figli, Sebastiano ed Eustacchio, a Messina. Altri pezzi provengono da Napoli, come un crocifisso realizzato in oro e vari tipi di gemme. Questi oggetti non solo riflettono il talento artigianale dei loro creatori, ma anche la competizione tra le corti europee per arricchire il tesoro del Santo Sepolcro.
La riscoperta del tesoro
Fino agli anni Ottanta, il tesoro di Gerusalemme era rimasto in gran parte sconosciuto agli studiosi. La sua riscoperta è attribuita a Alvar Gonzalez Palacios, un storico dell’arte cubano-italiano, che ha iniziato a seguire le tracce di documenti negli archivi di Napoli. Inizialmente, i Francescani, custodi di questi tesori, erano riluttanti a rivelarne l’esistenza, ma alla fine hanno aperto una stanza remota del Convento di San Salvatore, permettendo a Gonzalez Palacios di osservare e catalogare l’eccezionalità delle opere.
Da quel momento, alcuni pezzi del tesoro hanno iniziato a viaggiare, con la prima mostra significativa tenutasi a Versailles nel 2013. Successivamente, i tesori sono stati esposti in vari musei, tra cui il Gulbenkian di Lisbona e il Museo Marino Marini a Firenze. Ora, il tesoro è pronto a conquistare il pubblico americano.
Importanza della mostra
Alla luce dei recenti conflitti in Medio Oriente, come la guerra a Gaza, sorge una domanda legittima: non sarebbe stato più sicuro mantenere questi oggetti preziosi in anonimato? Padre Stéphane Milovitch, direttore dell’ufficio beni culturali della Custodia di Terra Santa, risponde affermando che questo tesoro unico, ora catalogato e fotografato, sarà meglio preservato all’interno dei confini di un museo. “In Europa, da dove sono venuti, tra guerre e spoliazioni, i tesori di questa mostra probabilmente non sarebbero sopravvissuti”, spiega Milovitch.
La mostra alla Frick Collection non è solo un’opportunità per ammirare opere d’arte straordinarie, ma anche per riflettere sul loro significato storico e culturale. Questi oggetti sono testimoni di un’epoca in cui l’arte sacra veniva utilizzata per esprimere potere e devozione, e la loro presenza a New York offre un’opportunità unica per esplorare le connessioni tra la storia cristiana e il contesto artistico europeo.
La Frick Collection, con il suo ambiente intimo e accogliente, si prepara a ricevere i visitatori desiderosi di scoprire questi tesori e le storie che raccontano. Con l’apertura della mostra, New York si conferma come un importante centro culturale in grado di ospitare eventi di rilevanza internazionale, offrendo al pubblico l’opportunità di interagire con la storia e l’arte in modi nuovi e significativi.