Capita spesso di guidare l’auto di un’altra persona. Cosa bisogna sapere se si viene fermati dalle forze dell’ordine per un controllo.
Le regole della strada sono talmente tante, che spesso e volentieri alcune ci sfuggono. Guidare è certamente un’azione che genera libertà nella nostra vita, in quanto ci permette di essere indipendenti rispetto alle mete che vogliamo raggiungere e di agire in autonomia, in base alla nostra convenienza.
Ciò che però è molto importante ricordare è che ci sono delle regole da rispettare e che il codice della strada parla chiaro su quali siano le conseguenze di eventuali infrazioni. Il punto è che ci sono talmente tante regole, che spesso non le ricordiamo tutte e, anche per una sbadataggine o un banale errore, a volte potremmo incorrere in conseguenze molto gravi.
Guidare, infatti, oltre a essere fonte di grande piacere, è anche una grande responsabilità, sia nei nostri confronti, che nei confronti degli altri. Spesso e volentieri, succede che non abbiamo la nostra macchina a disposizione, oppure che, per esigenze di diversa natura, siamo costretti a chiedere in prestito la macchina a qualcuno, per poter portare a termine i nostri compiti. In questi casi è bene conoscere cosa dice la legge in merito: guidare l’auto di un’altra persona è reato? Ecco tutto ciò che dobbiamo sapere, nel caso in cui carabinieri o polizia ci fermino.
Guidare un’auto che appartiene a un’altra persona: ecco cosa dice la legge in merito
Capita davvero di frequente di prendere in prestito l’automobile di un familiare, di un amico o del nostro partner, ma spesso e volentieri, non sappiamo cosa dica la legge a riguardo.
Cosa accadrebbe, se carabinieri o polizia ci fermassero per un controllo? La prima cosa molto importante da sapere è che la piena responsabilità per eventuali multe o sinistri, ricade completamente sul proprietario dell’automobile. Allo stesso tempo, però, l’articolo 94, comma 4-bis, del codice della strada non vieta in modo alcuno la possibilità di prestare la propria vettura o di guidare l’auto di un’altra persona. Dunque, non si sta commettendo nessun reato, nel momento in cui si presti la propria auto o se guidi quella di proprietà di un’altra persona.
È importante sapere che ci sono delle distinzioni da fare: se guidiamo l’auto di un nostro familiare, allora possiamo farlo senza limiti di tempo, ma se è l’auto di un amico, allora non potremmo andare oltre i 30 giorni, se il soggetto proprietario dell’auto non è un nostro convivente. Nel momento in cui si guidi un’auto aziendale, allora, superati i 30 giorni di uso continuativo del mezzo, si dovrà modificare l’intestazione dei documenti di circolazione, comunicando tutti i dati alla Motorizzazione Civile.