Roma, 27 novembre 2025 – **Nuovi spazi per l’arte, itinerari mai visti prima e un dialogo continuo tra passato e presente**: è questa la scena che si apre oggi nella capitale. Qui, **mostre d’arte e percorsi museali** stanno cambiando il modo di incontrare la memoria e il presente. Dal MAXXI al Museo Nazionale Romano, passando per le Gallerie Nazionali di Arte Antica, le principali istituzioni culturali di Roma hanno lanciato questa settimana una serie di iniziative che cercano di intrecciare la storia con il linguaggio contemporaneo dell’arte.
## **Arte antica e futuro: un filo invisibile tra le sale**
Al Museo Nazionale Romano, nella sede di **Palazzo Massimo**, ieri mattina intorno alle 11.30 è stata inaugurata la mostra “Mosaici del tempo”. Un viaggio nelle radici della città attraverso **opere restaurate** e installazioni multimediali. La direttrice, Stéphanie Rispal, ha spiegato che l’intento è “mettere in relazione la collezione permanente con gli artisti che oggi lavorano sulla memoria collettiva”.
Nelle sale – con quell’odore di marmo e luci soffuse che illuminano i mosaici a tessere larghe – i giovani visitatori si sono fatti notare fin dalle prime ore. “Non si tratta solo di guardare al passato, ma di capire dove stiamo andando”, ha raccontato un docente universitario, Paolo Sarti, mentre accompagnava una classe del liceo Virgilio.
Fuori dal museo, su via di Villa Peretti, la fila si è allungata soprattutto verso l’ora di pranzo. Una coppia di turisti francesi guardava la locandina: “Volevamo vedere qualcosa che parlasse di Roma, ma in modo diverso”, hanno detto mescolando italiano e francese.
## **Contemporaneità al MAXXI: installazioni e memoria urbana**
A pochi chilometri dal centro storico, il **MAXXI** ha aperto “Sguardi Futuri”, una serie di mostre temporanee che fino a febbraio riempiranno i grandi spazi bianchi disegnati da Zaha Hadid. L’inaugurazione è stata lunedì alle 18.00 con un evento riservato a stampa e addetti ai lavori.
La rassegna mette in mostra artisti italiani under 40 che affrontano temi come la **memoria urbana**, il clima e la fragilità delle comunità. Giulia Parente ha raccontato di aver voluto “trasformare il ricordo dei quartieri popolari romani in oggetti sospesi”, riferendosi a una grande scultura fatta di reti metalliche appesa all’atrio.
All’apertura non sono mancati momenti di discussione vivace tra critici d’arte e giovani curatori. Qualcuno ha commentato uscendo: “Ormai non si capisce più dove finisce la storia e comincia l’attualità. Forse è proprio questo il punto”, ha detto sottovoce una storica dell’arte della Sapienza.
## **Nuovi percorsi: Gallerie e pubblico tra workshop e visite guidate**
Le **Gallerie Nazionali di Arte Antica**, tra Palazzo Barberini e Galleria Corsini, hanno scelto un approccio più partecipativo: da ieri sono partiti nuovi percorsi guidati con laboratori per famiglie e scuole. L’obiettivo – come ha spiegato la presidente Flaminia Gennari Santori – è avvicinare pubblici diversi sia alle collezioni permanenti sia alle mostre temporanee.
Nell’atrio di Palazzo Barberini, allestito con tavoli per attività didattiche, si vedono bambini impegnati a disegnare particolari architettonici mentre gli adulti seguono le guide lungo le sale barocche.
Una mamma, Anna Luciani, ha confidato: “È difficile tenere i ragazzi concentrati su quadri così antichi, ma con i laboratori il tempo sembra passare più in fretta.” È allora che ci si rende conto come l’arte cambi volto nel racconto condiviso.
## **Arte e memoria nei quartieri: iniziative diffuse in città**
Oltre ai grandi musei, alcune **gallerie indipendenti** nei quartieri di San Lorenzo e Testaccio stanno organizzando eventi dedicati alla memoria urbana: fotografie d’epoca a confronto con video contemporanei, letture pubbliche negli spazi aperti.
Ieri sera alle 19.30 in una piccola sala su via dei Volsci c’è stata una performance dedicata alla resistenza romana durante la guerra. Il pubblico – poche decine di persone soprattutto giovani universitari – ha seguito in silenzio le storie raccontate dagli attori.
Gli organizzatori dell’iniziativa “Riflessi Metropolitani” hanno spiegato che lo scopo è coinvolgere chi spesso resta fuori dai circuiti ufficiali dell’arte: “Non basta ammirare, bisogna ricordare insieme”, hanno detto due curatrici distribuendo volantini all’uscita.
## **Uno sguardo al futuro: l’arte come ponte tra generazioni**
In questa settimana romana segnata da nuove proposte museali e dalle voci degli artisti contemporanei, il confine tra passato e presente sembra sempre più sottile. Le **mostre** inaugurate – tra sale storiche e sperimentazioni digitali – raccontano una città che cerca un equilibrio continuo tra conservare la memoria e voler rinnovarsi.
Un percorso a più voci (e sguardi), dove l’arte resta uno degli strumenti migliori per tenere insieme generazioni diverse, tutte in cerca del loro posto dentro – o fuori – dai musei.
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