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Giustizia per Timida: inizia il processo per i responsabili della sua morte a Siracusa

Siracusa, 24 novembre 2025 – Tre persone sono state rinviate a giudizio per la morte della cagnolina Timida e per la distruzione di una colonia felina, avvenuti lo scorso aprile nella zona di Siracusa. La decisione arriva dopo le indagini condotte dalla Polizia Municipale, su mandato della Procura, che ha ricostruito una vicenda segnata da crudeltà e indignazione pubblica. Al centro della vicenda c’è il tentativo di “sgomberare” un ricovero per animali per rendere più “pulita” l’area davanti a una struttura ricettiva.

Il lavoro delle indagini e il ruolo delle associazioni

Secondo quanto riferito da Leal, Lega Antivivisezionista, tutto sarebbe partito da M.C., 56 anni, che avrebbe incaricato M.A., 48 anni, di liberare l’area dagli animali, offrendo un compenso di 350 euro. M.A. avrebbe poi affidato il compito a S.G., 27 anni. La catena degli incarichi è emersa grazie all’impegno delle volontarie Francesca Grasso e Laura Merlino, che hanno raccolto testimonianze e documenti fondamentali. Tra questi, anche la confessione di uno degli indagati, che ha avuto un peso decisivo per gli inquirenti.

Le associazioni Leal e Balzoo seguivano da tempo gli animali coinvolti. “Senza il lavoro delle volontarie – ha spiegato Aurora Rosaria Lo Prete, avvocato di Leal – non saremmo arrivati a questo punto. Ora vogliamo una condanna per chi ha compiuto questi atti crudeli”. Leal è stata riconosciuta parte offesa nel procedimento, insieme ad altre realtà animaliste.

I fatti: distruzione e morte

Secondo la ricostruzione della Procura e delle associazioni, i responsabili avrebbero distrutto le cucce degli animali, gettandole in mare insieme ai cuccioli dei gatti. I due cani presenti sarebbero stati caricati in auto e abbandonati nelle campagne intorno. Proprio lì si è consumata la tragedia: Timida è morta investita sui binari ferroviari. Gli inquirenti stanno ancora accertando se la cagnolina fosse stata legata sui binari prima dell’impatto con il treno.

Timida è stata uccisa in modo efferato”, ha detto Gian Marco Prampolini, presidente di Leal. “È stato un atto di totale disprezzo per la sua vita. Lo stesso vale per i gattini della colonia, scampati al peggio per miracolo, e per il loro rifugio completamente distrutto. Una società civile deve chiedere pene esemplari per restituire almeno un po’ di giustizia a una creatura morta nel terrore”.

Le reazioni e la richiesta di giustizia

Il rinvio a giudizio è stato accolto con soddisfazione dalle associazioni animaliste, ma la battaglia legale è ancora aperta. “Siamo contenti del rinvio a giudizio, ma non ci fermiamo qui”, ha detto ancora l’avvocato Lo Prete. “Vogliamo una condanna che riconosca la gravità di quello che è successo. Timida merita giustizia e non molleremo”.

Leal seguirà da vicino il processo, chiedendo pene proporzionate alla crudeltà degli atti. “Ci aspettiamo una pena che rispecchi la gravità di quello che è stato fatto”, ha ribadito Prampolini. La vicenda ha suscitato anche la reazione dei residenti, alcuni dei quali hanno raccontato di aver notato movimenti sospetti nelle ore prima del ritrovamento di Timida sui binari.

Cosa succede adesso

Il processo si annuncia complesso. I tre imputati dovranno rispondere di vari reati: dalla distruzione aggravata delle cucce all’uccisione degli animali, fino all’abbandono dei cani, che ha portato alla morte di Timida. La Procura di Siracusa ha confermato che le indagini si sono basate su testimonianze dirette e rilievi sul posto.

L’udienza preliminare è fissata per le prossime settimane al Tribunale di Siracusa. Nel frattempo, le associazioni animaliste restano in allerta, pronte a tenere alta l’attenzione e a chiedere giustizia per Timida e per tutti gli animali coinvolti.

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