Giulio Aristide Sartorio è uno dei più significativi artisti italiani del XX secolo, noto per le sue opere monumentali e i cicli decorativi che hanno segnato la storia dell’arte. Tra le sue creazioni più celebri si distingue il Poema della vita umana, un progetto ambizioso realizzato per la Biennale di Venezia nel 1907. Quest’opera riesce a catturare l’essenza della condizione umana attraverso una straordinaria fusione di mitologia e simbolismo.
Il 25 dicembre 1906, Sartorio scrisse una lettera ad Antonio Fradeletto, segretario generale della Biennale, in risposta a un invito a partecipare a un progetto di grande portata. Fradeletto desiderava coinvolgere Sartorio in un’opera che celebrasse la vita umana, proponendogli di realizzare un ciclo decorativo per il Salone centrale dell’Esposizione internazionale del 1907. Nella sua missiva, l’artista delineò le linee guida del suo progetto, descrivendo scene che rappresentano le lotte tra castità e lussuria, il conflitto tra il bene e il male, e le forze che guidano il destino umano, come l’Invidia, Psiche, Amore e la parca Atropos.
La monumentalità dell’opera
La monumentalità dell’opera di Sartorio si riflette non solo nelle dimensioni, ma anche nell’ambizione tematica. La sua visione per il Poema della vita umana si inserisce in un contesto culturale in fermento, caratterizzato dal ritorno a temi classici e dalla riscoperta della mitologia antica, tipica del neoplatonismo che influenzò gli artisti della sua epoca. Sartorio si propose di narrare una storia universale, in cui l’individuo fosse al centro di un dramma esistenziale e mitico.
La mostra “Giulio Aristide Sartorio. Il Poema della vita umana”, curata da Matteo Piccolo ed Elisabetta Barisoni, inaugurerà alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro a Venezia dal 16 maggio al 28 settembre 2025. Questa esposizione non solo celebrerà l’opera di Sartorio, ma ricostruirà anche il contesto storico e culturale della Biennale del 1907, mettendo in dialogo i lavori di altri artisti contemporanei. Tra questi, si potranno ammirare opere di:
- Auguste Rodin
- Max Klinger
- Henri Fantin-Latour
Tecnica e innovazione
Sartorio, che aveva già dimostrato le sue capacità nel campo della decorazione con opere realizzate per la Biennale del 1903 e l’Esposizione Internazionale del Sempione a Milano nel 1906, si dedicò al Poema della vita umana con una determinazione titanica. La sua esperienza internazionale, arricchita da un viaggio in Inghilterra tra il 1893 e il 1894, dove conobbe artisti come Burne-Jones e Rossetti, influenzò profondamente il suo stile. Le quattro scene principali del ciclo—La Luce, Le Tenebre, L’Amore e La Morte—rappresentano una narrazione drammatica che si snoda attraverso una complessa iconografia, capace di unire la cultura mediterranea con quella nordica.
Per completare l’imponente opera di circa 230 metri quadrati in soli nove mesi, Sartorio adottò una tecnica pittorica innovativa, una miscela di cera, acquaragia e olio di papavero, che gli permise di lavorare con rapidità e efficienza. Grazie ai restauri effettuati tra il 2018 e il 2019, finanziati da Chanel attraverso l’iniziativa Art Bonus, è stato possibile documentare scientificamente l’opera e preservarla per le future generazioni.
La mostra offrirà uno sguardo approfondito sulla ricerca artistica di Sartorio, esplorando la sua pittura di paesaggio e il sogno collettivo che attraversò l’Europa all’inizio del XX secolo. Le sale espositive di Ca’ Pesaro presenteranno opere di artisti della raffinata scuola belga, del primo Padiglione Internazionale e di figure provenienti dai territori tedeschi e austriaci, fino a raggiungere la pittura inglese e svedese.
Un elemento di forte interesse della mostra sarà la connessione con le collezioni storiche di Ca’ Pesaro, che nel 1910 accolsero l’iconica opera Giuditta II di Gustav Klimt, simbolo della sinergia tra tradizioni artistiche europee e innovazione creativa dei primi del Novecento. La presenza di Klimt e altri artisti noti all’interno della mostra arricchirà il percorso espositivo, offrendo un contesto più ampio per comprendere l’importanza storica e culturale di Sartorio e del suo Poema della vita umana.
Attraverso la sua opera, Sartorio ha saputo dare voce a temi universali, rendendo il Poema della vita umana un capolavoro senza tempo, capace di dialogare con le sfide e le emozioni dell’esistenza umana. La mostra di Ca’ Pesaro rappresenterà quindi un’opportunità unica per riscoprire e apprezzare la grandiosità di un artista che, con la sua visione, ha saputo catturare l’essenza di un’epoca e della sua complessità.