Torino, 24 novembre 2025 – Domani, martedì 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la redazione de La Stampa vivrà una giornata speciale: Gino Cecchettin, padre di Giulia, sarà direttore per un giorno. Un gesto pensato per dare voce a chi ha conosciuto da vicino il dramma della violenza di genere. Cecchettin lavorerà fianco a fianco con i giornalisti per realizzare un’edizione straordinaria del quotidiano torinese.
Un’edizione che vuole lasciare il segno
Da questa mattina, Gino Cecchettin è già in redazione, tra le scrivanie di via Lugaro. La sua presenza è un segnale forte, un invito a non restare più in silenzio. “Non possiamo più tacere”, ha detto ai cronisti. Domani il giornale sarà pieno di inchieste, interviste e approfondimenti sul tema della violenza contro le donne. L’obiettivo è chiaro: informare e sensibilizzare su una piaga che, solo nell’ultimo anno, ha fatto più di 100 vittime in Italia, secondo i dati del Viminale.
La Fondazione Giulia Cecchettin: una risposta concreta
Pochi mesi fa è nata la Fondazione Giulia Cecchettin, voluta da Gino dopo la tragica scomparsa della figlia. Il suo scopo è promuovere campagne di sensibilizzazione e progetti nelle scuole. “Serve un cambiamento culturale profondo”, ha spiegato il padre di Giulia, che negli ultimi mesi ha incontrato studenti e insegnanti in tante città italiane. La Fondazione, con sede a Vigonovo (Venezia), ha già stretto accordi con enti locali e associazioni che lavorano contro la violenza di genere.
Guida pratica e spilla per “fare rumore”
In occasione dell’edizione speciale, ogni copia de La Stampa distribuita a Torino e provincia sarà accompagnata da una guida pratica con numeri di emergenza, indirizzi di centri antiviolenza e consigli per riconoscere i segnali di pericolo. Accanto alla guida, i lettori troveranno anche una spilla con la scritta “Facciamo rumore”. È una frase scelta da Elena Cecchettin, sorella di Giulia, che è diventata simbolo della lotta contro la cultura del silenzio. “Non basta indignarsi – ha detto Elena in una recente intervista – bisogna agire, parlare, sostenersi”.
Il “Signal for Help”: un gesto che può salvare una vita
Tra le informazioni della guida c’è anche il “Signal for Help”, un segnale silenzioso ma efficace: la mano aperta, il pollice piegato sul palmo e le dita che si richiudono. Un gesto semplice, spiegano gli esperti, che si può fare durante una videochiamata o dal vivo per chiedere aiuto senza farsi notare dall’aggressore. “Diffondere questi strumenti è fondamentale”, sottolinea una volontaria del centro Telefono Rosa di Torino.
Una giornata per riflettere e reagire
La scelta di affidare la direzione a Gino Cecchettin non è casuale. Dopo la perdita della figlia Giulia nel novembre 2023, il suo impegno pubblico ha acceso un dibattito nazionale sulla prevenzione della violenza sulle donne. Domani, nelle edicole di Torino, il giornale non porterà solo notizie ma anche strumenti concreti per chi è in pericolo o vuole aiutare chi soffre.
L’appello delle istituzioni e della società
Secondo il Ministero dell’Interno, nel 2024 sono stati oltre 3.000 i casi di maltrattamenti in famiglia segnalati solo in Piemonte. Numeri che raccontano una realtà difficile da cambiare. “Serve uno sforzo collettivo”, ha ribadito Cecchettin durante la riunione in redazione. L’auspicio è che iniziative come questa rompano il muro dell’indifferenza.
Domani, tra le pagine de La Stampa e nelle mani dei lettori torinesi, ci sarà un messaggio chiaro: la lotta contro la violenza sulle donne riguarda tutti. E solo facendo rumore – insieme – si può davvero cambiare le cose.





