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Friuli: la moda e bellezza incantano Palazzo Metternich

Vienna, 23 novembre 2025 – Sabato sera Palazzo Metternich ha fatto da cornice all’evento “Moda e Bellezza dal Friuli”, organizzato dall’Ambasciata d’Italia a Vienna insieme alla Camera di Commercio di Pordenone e Udine. L’appuntamento, inserito nelle “Giornate della Moda Italiana nel Mondo” promosse dal Ministero degli Esteri, ha riunito istituzioni, imprenditori e figure della cultura per mettere in luce il legame tra il Friuli Venezia Giulia e Vienna attraverso moda, arte e tradizione.

Moda e cultura: un legame solido tra Friuli e Vienna

Ad aprire la serata è stato l’Ambasciatore d’Italia a Vienna Giovanni Pugliese, che ha definito l’evento “un’occasione preziosa per celebrare e diffondere la tradizione e la cultura artistica e imprenditoriale del Friuli Venezia Giulia”. Accanto a lui, il dottor Alessandro Tolon, presidente di Federmoda Friuli Venezia Giulia e rappresentante della Camera di Commercio, ha raccontato il ruolo chiave delle aziende locali nel panorama produttivo italiano.

Durante la serata sono stati mostrati i siti Unesco delle province di Udine e Pordenone e presentati alcuni prodotti enogastronomici friulani. Un modo concreto per far parlare il territorio attraverso le sue eccellenze, tra arte, storia e sapori. “La Regione – ha ricordato Pugliese – è stata protagonista all’evento Go! 2025 per Nova Gorica-Gorizia Capitale Europea della Cultura e ospite d’onore alle celebrazioni della Festa della Repubblica. Segno di una collaborazione ormai consolidata”.

La sfilata Nùela: emozioni e stile tra Italia e Austria

Il momento clou è arrivato con la sfilata di Manuela Peressutti, mente creativa del marchio Nùela, organizzata con l’agenzia Stella Models. Peressutti, che ha due atelier – uno a Udine e uno a Vienna – ha portato in passerella una collezione ispirata al motto “KLEIDE DICH in EMOTIONEN – vestiti di emozioni”. Abiti dalle linee pulite, tessuti di qualità e dettagli curati: il segno di un’artigianalità che guarda oltre i grandi nomi dell’alta moda italiana.

Il pubblico, formato da esponenti dell’economia, della diplomazia, dell’arte e dello sport, ha seguito con attenzione ogni uscita. Tra gli ospiti, nomi come Christian ed Ekaterina Mucha, Thomas Schaefer-Elmayer, il ballerino Davide Dato, il direttore artistico Daniel Serafin, il violinista Yuri Revich, l’imprenditore Cristian Axt e il campione olimpico Silvio Fauner. Non sono mancati i clienti fedeli di Nùela, come Lucia Riccelli.

Friuli Venezia Giulia: tradizione artigiana e futuro internazionale

“L’Alta Moda in Italia – ha detto ancora l’ambasciatore Pugliese – non si riduce solo ai grandi marchi, ma si esprime soprattutto nella cura, nell’unicità e nella qualità del lavoro artigianale”. È questo il messaggio che Peressutti ha voluto portare anche a Vienna: i suoi atelier raccolgono il meglio delle piccole e medie imprese italiane del nord-est, nei settori moda, tessile, pelle e calzature, portandoli su palcoscenici internazionali.

Tra un brindisi e una degustazione di prodotti tipici friulani, la serata ha fatto emergere storie di imprese familiari e giovani designer. “Vestirsi di emozioni”, come recita lo slogan di Nùela, è diventato così un invito a riscoprire il valore della creatività italiana fuori dai circuiti più noti.

Made in Italy nel mondo: la strada da seguire

L’evento rientra in un progetto più ampio di promozione del made in Italy all’estero. Le “Giornate della Moda Italiana nel Mondo”, coordinate dalla Farnesina, puntano a rafforzare la presenza delle eccellenze italiane sui mercati internazionali. Iniziative come quella di Vienna dimostrano la vitalità delle realtà regionali e la loro capacità di dialogare con realtà diverse.

A fine serata, nei saloni affrescati di Palazzo Metternich, si respirava soddisfazione. “Abbiamo voluto portare qui non solo abiti – ha confidato Manuela Peressutti – ma anche un pezzo della nostra terra. E vedere tanto interesse ci dà la forza per andare avanti”. Un ponte tra Friuli e Vienna che passa dalla moda, ma non solo: dietro ogni abito, c’è una storia da raccontare.

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