Roma, 17 dicembre 2025 – Potrebbe essere il lago di Castel Gandolfo, appena fuori Roma, la nuova casa per alcuni esemplari di fenicottero rosa che in questi giorni sono stati avvistati lungo la costa laziale. A lanciare l’ipotesi è Francesco Romano, il responsabile della riserva naturale che circonda il lago, contattato mercoledì mattina durante un sopralluogo alle 9:15. “Questo specchio d’acqua potrebbe diventare il loro posto fisso”, ha detto ai cronisti, indicando la riva dove tre fenicotteri sono stati fotografati all’alba da appassionati di birdwatching.
Fenicotteri rosa nel Lazio: un avvistamento insolito
Secondo i dati della LIPU, negli ultimi dieci giorni almeno otto fenicotteri sono stati visti tra la foce del Tevere e il litorale di Torvaianica. Un evento fuori dal comune per dicembre: “Non è usuale che questi uccelli trascorrano l’inverno così a nord”, spiega Romano, ricordando che normalmente il fenicottero rosa preferisce le zone umide dell’Africa settentrionale o le coste mediterranee più calde. Eppure, le foto scattate da Sara Marini, residente a Marino e appassionata ornitologa, non lasciano dubbi: “Li ho visti proprio ieri mattina, verso le 7, vicino alle canoe. Stavano tranquilli e muovevano il becco nell’acqua”.
Gli esperti collegano questo fenomeno ai cambiamenti climatici. “Le temperature più miti anche d’inverno stanno cambiando le rotte migratorie”, dice Antonio Giardi, docente di zoologia alla Sapienza. Giardi pensa che “alcuni gruppi abbiano trovato qui condizioni favorevoli”, grazie all’abbondanza di cibo e alla calma dello specchio lacustre.
Il lago di Castel Gandolfo e la convivenza con le specie autoctone
Il lago di Castel Gandolfo, noto anche come lago Albano, è un bacino vulcanico circondato da boschi e canneti. Alle prime luci del giorno le sue sponde sono quasi deserte: qualche pescatore e qualche turista curioso. Proprio ieri tre eleganti figure dal piumaggio rosa hanno catturato l’attenzione generale. Secondo Romano “potrebbero restare settimane o forse mesi, se non vengono disturbati”.
Sulla convivenza con gli altri abitanti del lago – cigni reali, folaghe e germani – Romano è ottimista: “Gli spazi non mancano. Se i visitatori mantengono le distanze, non dovrebbero esserci problemi”. Negli ultimi due giorni la sorveglianza dei volontari LIPU è aumentata. All’ingresso del sentiero principale ora c’è un cartello chiaro: “Avvicinarsi senza fare rumore”.
Reazioni tra cittadini e studiosi: curiosità e cautela
In paese si parla solo di questo. Al bar Centrale, poco dopo le 10, si raccolgono opinioni diverse: c’è chi dice che “è bello vedere animali così” e chi invece teme che “sia un segnale di un ambiente che cambia troppo in fretta”. I bambini delle elementari di Castel Gandolfo hanno già organizzato una gita guidata per la prossima settimana con la maestra Cristina Vannini: “Imparare a osservare senza toccare è fondamentale”, racconta sorridendo.
Non mancano però i timori: alcuni abitanti ricordano i problemi causati in passato da specie alloctone come le tartarughe americane e temono squilibri nell’ecosistema. Gli esperti però mettono in chiaro: “Il fenicottero rosa è solo di passaggio o al massimo ospite stagionale”, precisa Romano.
Futuro incerto ma speranze per la biodiversità
“Solo quando gli uccelli si saranno stabilizzati potremo capire se questo lago diventerà davvero un habitat fisso per loro”, conclude Romano. Per ora si continua con monitoraggi quotidiani e fotografie per seguire ogni spostamento. L’obiettivo della riserva è doppio: garantire tranquillità agli animali e tenere informati i visitatori.
Nel frattempo si cerca di capire se la presenza dei fenicotteri sia solo un fenomeno passeggero o una svolta negli equilibri naturali del territorio. Il lago di Castel Gandolfo resta sotto stretta osservazione. Come dice un pescatore locale all’uscita della darsena alle 11:30, “porta un po’ di bellezza… ma anche qualche domanda su cosa stia succedendo nei nostri laghi”.



