Fender Stratocaster, 70 anni e non li dimostra: perché è la chitarra più amata

La Fender Stratocaster festeggia in questi giorni i suoi 70 anni di vita e resta uno degli strumenti più amati da musicisti di ogni ispirazione e generazione ma anche dai collezionisti

Era il 1952. Secondo i suoi appunti Leo Fender (Clarence Leonidas al registro di Anaheim in California), il padre di quello che è uno dei marchi musicali più amati e famosi del mondo, è nel suo studio alle prese con un blocco sul quale comincia a disegnare alcuni schizzi.

Fender Stratocaster
La Fender Stratocaster 1965 di Jimi Hendrix andata all’asta alcuni anni fa – Credits ANSA (AraboNormannoUnesco.it)

Il rock and roll è alle porte, la Telecaster è già un successo ma alcuni dei suoi clienti gli chiedono una chitarra aggressiva, leggera, più semplice e meno ‘ruvida’ della sua prima creazione. Qualcosa che imponga i toni alti e che si esalti sugli assoli, che cominciano a fare capolino in canzoni che ancora non durano più di tre minuti.

1954, nasce la Fender Stratocaster

Convinto che le sue chitarre dovessero avere un bel design ma anche che chi le comprava le scegliesse per il loro suono, Leo Fender comincia a lavorare su un modello più esile e leggero ma rafforzato con tre pickup e un ponte tremolo che diventerà una delle caratteristiche di maggior successo della Stratocaster.

La chitarra viene disegnata una prima volta nel 1952, perfezionata nel 1953 e messa in produzione l’anno dopo. Tra aprile e maggio i primi modelli, dopo una serie di test che entusiasmano i primi collaudatori, vanno in vendita. Ed è un successo senza precedenti. Che dura tutt’oggi a distanza di 70 anni esatti.

Settant’anni di Stratocaster

Leo Fender era un liutaio dilettante. In realtà si occupava di riparazione di radio e piccoli elettrodomestici. I primi disegni li realizza insieme a George Fullerton e Freddie Tavares che avevano qualche esperienza in più di lui sotto l’aspetto della realizzazione pratica di manici e strumenti. Fender ci mette tutto il resto. Incluse anche un paio di intuizioni geniali che renderanno questa chitarra in grado di suonare come nessun’altra.

Bella, elegante, leggera, la Fender Stratocaster è uno strumento che cambia completamente le regole del gioco, rispetto alle chitarre dell’epoca quasi tutte incollate e sovrapposte. Mentre la Stratocaster diventa uno strumento unico, tutto d’un pezzo. Una scelta che rimarrà costante e continua nel tempo nel corso degli anni nonostante numerose variazioni sul tema.

Un design unico

La Stratocaster presentava un corpo in frassino, un manico in acero in un unico pezzo e una finitura sunburst a due tonalità: una scelta vincente anche per gli anni a venire. A scegliere i colori di ogni singolo modello è Leo Fender in persona. Il suo progetto era quello di creare due-tre chitarre all’anno, di colore e impasti diversi proponendole a tutti i più grandi musicisti dell’epoca. Un’altra delle sue scelte tecniche oltre a quello dei tre pickup single-coil è un selettore estremamente pratico ed elementare: cinque posizioni che potevano aiutare i primi musicisti a cambiare il tono dello strumento, molto prima degli effetti e dei pedali che sarebbero arrivati di lì a poco.

Fender Stratocaster
Una Fender Stratocaster originale autografata da Paul McCartney ed esposta ad Abbey Road – Credits ANSA (AraboNormannoUnesco.it)

Con gli anni e l’esplosione del rock and roll la Stratocaster comincia a cambiare pelle e fisionomia: le scelte di legni e colori restano, ma arriva anche una rivoluzionaria tastiera in palissandro che conferisce un suono più caldo e avvolgente. Gli interpreti del beat la amano: Fender comincia ad acquisire ordini estremamente specifici… ogni chitarrista vuole la sua Stratocaster con personalizzazioni molto precise. Nascono così alcune versioni celeberrime.

Alla portata di tutti

Leo Fender continua a lavorare sull’adeguamento dello strumento che negli anni ’70 renderà la chitarra uno strumento quasi insuperabile per la sua versatilità. Un numero sempre maggiore di strumenti personalizzati, con alcuni significativi cambiamenti di design: come la grande paletta e l’asta di regolazione a proiettile. La Stratocaster entra nell’immaginario collettivo grazie al suo impiego sempre più massiccio e globale in ambito rock. Leo Fender riesce a rendere la sua chitarra più amata e famosa uno strumento alla portata di tutti: nonostante le critiche di alcuni puristi escono le versioni più economiche prodotte in Messico, in Giappone. E tutti possono portarsi a casa lo strumento simbolo del rock and roll.

Contestualmente ogni grande musicista rende la sua Stratocaster una vera e propria icona, un simbolo del successo della sua stessa musica.

Quante sono le Stratocaster nel mondo

Difficili dire quante siano oggi le Fender Stratocaster ancora utilizzate nel mondo. Si parla di circa 20 milioni di strumenti. Alcuni dei quali di valore inestimabile per i collezionisti di mezzo mondo,.

Blackie, Cream e Number One

Jimi Hendrix è stato probabilmente il chitarrista più strettamente associato alla Stratocaster. Anche perché il leggendario musicista ne ha distrutte diverse nella sua dirompente carriera. Famosa la sua esibizione a Woodstock nel 1969 quando una versione dell’inno nazionale americano su una Stratocaster bianca si conclude con quella stessa chitarra data alle fiamme.

Eric Clapton, conosciuto come “Slowhand“, ha utilizzato la Stratocaster per quasi cinquant’anni chiedendo personalmente alcuni adeguamenti sui pickup e sui filtri che rendono la sua Cream – dal colore dello strumento che Fender realizzò personalmente per lui – unica nel suo genere. I suoi strumenti per i collezionisti valgono una fortuna.

Fender Stratocaster
Una Fender Stratocaster del 1954 della collezione di David Gilmour – Credits ANSA (AraboNormannoUnesco.it)

Proprio come Blackie, la chitarra nera di David Gilmour che ha realizzato su una Stratocaster rielaborata tutti i suoi maggiori successi per i Pink Floyd e la sua consolidata carriera solista. Alcuni degli assoli più famosi della storia sono stati composti su quello strumento che cinque anni fa è stato venduto all’asta per oltre tre milioni di dollari.

Il bluesman texano Stevie Ray Vaughan, tragicamente scomparso in un incidente aereo quando era all’apice del suo successo, ha riportato l’attenzione sulla Stratocaster negli anni ’80 grazie con al suo stile intenso e a un suono potente e graffiante. La sua chitarra, ribattezzata Number One è una Stratocaster del 1963, ed è diventata leggendaria per il suo tono distintivo e l’usura evidente causata dallo stile aggressivo di Vaughan. Canzoni come “Pride and Joy” e “Texas Flood” esemplificano la capacità della Strat di offrire assoli brucianti e ritmi pieni di sentimento.

Impatto culturale ed evoluzione. Il massiccio utilizzo, la screpolatura del corpo e del battipenna sono diventati un tale segno distintivo che la Fender da anni produce chitarre che escono segnate e usurate dalla fabbrica: pur essendo nuove di zecca.

La Stratocaster oggi

Negli ultimi anni, Fender ha continuato a innovare con la Stratocaster. Le serie American Professional e Ultra offrono miglioramenti moderni come pickup senza rumore, profili del manico avanzati ed elettronica migliorata, soddisfacendo le esigenze dei musicisti contemporanei. Inoltre, il Custom Shop di Fender produce Stratocaster meticolosamente realizzate che rendono omaggio ai modelli vintage offrendo opzioni su misura per musicisti esigenti.

Mentre la Fender Stratocaster celebra i suoi 70 anni di vita, la sua eredità come strumento iconico rimane più forte che mai. Dai suoi umili inizi nel laboratorio di Leo Fender al suo status di simbolo di innovazione musicale ed espressione, il viaggio della Stratocaster è una testimonianza del suo design senza tempo e del suo fascino duraturo. Sia nelle mani di virtuosi leggendari che di musicisti emergenti, la Strat continua a ispirare e plasmare il suono della musica per le generazioni a venire.

Leo Fender, scomparso nel 1991 a 81 anni, lavorò ai suoi strumenti tutta la vita, anche dopo che la sua compagnia fu venduta alla CBS.

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