Elio e Le Storie Tese, é la fine di un’era: il gruppo bersagliato da pesanti attacchi, nessuno si spiega il motivo

Pesanti attacchi per Elio e le Storie Tese: il gruppo è finito nella bufera per motivi assurdi. Ecco cosa è successo alla famosa band. 

Comicità, ironia, satira unite a una eccellente qualità musicale. Da sempre sono queste le note caratteristiche della band Elio e le Storie Tese, ormai da quarant’anni sulla piazza. Ma anche gli “Elii” hanno dovuto fare i conti col clima tossico che si respira in questi tempi, soprattutto in rete.

Elio e le storie tese pesanti critiche
Elio e le Storie Tese, la storica band è stata pesantemente criticata (Foto Ansa) – arabonormannaunesco.it

Il risultato è che anche il gruppo che ha fatto sorridere e pensare tutti con La terra dei cachi si è visto bersagliare da una serie di attacchi molto pesanti per motivi ai limiti dell’assurdo.

Ma, ahinoi, questo a volte si rivela essere il web: una sorta di far west dove pullulano “giustizieri della rete” pronti a scagliare proiettili verbali ai danni di chiunque abbia un minimo di celebrità. Per un nonnulla in rete si scatenano “shitstorm” che sembrano animate da quella che i tedeschi chiamano Schadenfreude: quella sorta di gioia maligna che si sperimenta nel fare male al prossimo. Ma cosa è successo a Elio e le Storie Tese?

Elio e le Storie Tese, ecco perché li hanno attaccati

È presto detto:  la band milanese è finita nel mirino di alcuni utenti dei social, che hanno assalito la sua pagina Instagram per accusare il gruppo di essersi “venduto” e anche molto di più.

Perché criticano Elio e le storie tese
I social non risparmiano nessuno, nemmeno Elio e le Storie Tese (Foto Ansa) – arabonormannaunesco.it

Tutto è nato dalla pubblicazione, sul profilo Instagram di Elio e le storie tese, di uno spot di McDonald’s. Sostanzialmente un video come tanti, che però alcuni fan (trasformatisi per l’occasione in ringhiosi haters) non hanno per nulla gradito. Così gli “Elii” si sono visti prima accusare di «fare troppe pubblicità».

Ma questo è ancora nulla, perché in un crescendo rossiniano nel giro di poco tempo è volata l’accusa di essere «filo-israeliani» per il supporto a McDonald’s e, infine, perfino di «supportare il genocidio a Gaza». Per chiudere in “bellezza” (o meglio in bruttezza) è arrivata la classica reductio ad hitlerum: qualcuno ha accusato i membri della band di essere perfino dei «nazisti».

Ecco perché gli haters si sono scatenati per la pubblicità a McDonald’s

Nei giorni scorsi infatti è circolata la notizia che McDonald’s Israel, un gestore locale, ha annunciato su Instagram di aver donato decine di migliaia di pasti alle unità dell’Idf (le forze di difesa israeliane), alla polizia, agli ospedali, ai residenti della Striscia di Gaza e a tutte le forze di soccorso. In reazione all’annuncio di McDonald’s Israel una folla di manifestanti ha preso l’assalto e distrutto un punto vendita del colosso del fast-food a Sidone, in Libano.

Haters scatenati contro Elio e le Storie Tese
Le reazioni di alcuni “fan” allo spot “incriminato” di Elio e le Storie Tese su Instagram (Screenshot Instagram @@elioelsta) – arabonormannaunesco.it

Meno noto agli odiatori della rete è che la guerra a Gaza ha diviso pure McDonald’s. Infatti McDonald’s Oman si è schierato dalla parte di Gaza e lo stesso ha fatto l’affiliato in Turchia della nota catena di fast food, che ha annunciato un «aiuto umanitario» di un milione di euro «alla popolazione di Gaza vittima della guerra». Idem ha fatto McDonald’s Kuwait che ha donato 250 mila euro alla Mezzaluna rossa per i soccorsi a Gaza e ha fatto sapere di trovarsi «dalla parte dei fratelli e delle sorelle in Palestina, soprattutto a Gaza».

Insomma, la guerra di Gaza si è trasferita sulla rete a colpi di clic e i leoni da tastiera non risparmiano nessuno. Nemmeno Elio e le storie tese, la band che si è vista invadere il profilo Instagram da orde di haters scatenati, presi da un vortice di odio immotivato che sembra non avere mai fine.

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