Per incentivare sempre più italiani ad aprire un fondo pensione complementare, a breve potrebbe arrivare un’esenzione fiscale.
L’attuale situazione pensionistica spaventa un po’ tutti, non solo chi è in procinto di ritirarsi dal lavoro poiché in età consentita. D’altronde, con una riforma pensioni 2025 ancora incerta e la situazione economica che non sembra in alcun modo vedere miglioramenti, è plausibile rimanere restii. Nonostante questo, a tralasciare un velo di scetticismo è anche il cosiddetto fondo pensione, ossia una somma integrativa che consente al lavoratore di mettere da parte risparmi per il futuro.
La previdenza complementare rappresenta davvero una sicurezza in tal senso, poiché permette di garantirsi una somma aggiuntiva a quella canonica. L’unico dubbio che frena chi è già entrato a conoscenza di questa realtà, è la tassazione. L’attuale aliquota che, dal 26%, è stata ridotta al 20%, rappresenta una cifra comunque discutibile.
Nuove agevolazioni fiscali per i fondi pensionistici: non solo detrazione
Facendo un breve riepilogo in merito alla previdenza complementare, questa sorta di tesoretto fornisce un’importante integrazione al reddito pensionistico. I contributi versati, per giunta, sono deducibili fiscalmente, con un limite di 5.164,57 euro. I lavoratori dipendenti possono beneficiare di una quota di contribuzione a carico dell’azienda o del datore di lavoro. Ma non solo. In caso di necessità, è possibile richiedere la riscossione parziale o totale dei contributi versati. La quota tassata però, rimane uno scalino importante e, per fronteggiare questa scarsa adesione dei cittadini a fondi pensionistici, il governo potrebbe valutare la possibilità di tagliare la tassazione.
Come già accennato, per il momento si tratta di una proposta che è stata avanzata da Alberto Brambilla, ex Sottosegretario al Welfare nel governo Berlusconi II e attuale Presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali. Al momento si trova in fase di discussione, pertanto non vi sono informazioni certe nemmeno sul suo funzionamento. Quello che sappiamo è che la proposta di esenzione mira a incentivare una maggiore adesione alla previdenza complementare, che potrebbe includere la possibilità di un’esenzione totale o parziale.
Ad ogni modo, l’incontro tra Brambilla e i rappresentanti del governo mira a ridefinire la tassazione dei rendimenti dei fondi pensione. La proposta potrebbe prevedere una revisione basata sul principio di cassa, piuttosto che sul principio per competenza. L’unica limitazione, al momento, è che la totale esenzione potrebbe essere ostacolata dai vincoli di bilancio del governo. La discussione su questa proposta è ancora in corso, e non ci resta che attendere novità al riguardo.