Doc – Nelle tue mani, duro attacco: il confronto impietoso imbarazza Argentero

Attacco pesante nei confronti del medical drama più seguito della tv italiana: un confronto impietoso mette in imbarazzo Argentero.

Anche nella sua terza stagione Doc – Nelle tue mani sta sbaragliando la concorrenza con uno share che viaggia regolarmente tra il 29 e il 27% e 4-5 milioni di telespettatori che non si perdono gli episodi della serie televisiva in onda il giovedì sera su Rai 1.

Doc - Nelle tue mani, duro attacco a Argentero
Duro affondo nei confronti di Doc – Nelle tue mani – arabonormannaunesco.it

Sono tanti i punti di forza della serie prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction, a cominciare dal fatto di essere ispirata a una vicenda realmente accaduta (la perdita della memoria da parte del medico lombardo Pierdante Piccioni).

Alla base del successo di Doc ci sono poi la trama avvincente e il cast superbo degli attori che comprende non solo Luca Argentero ma anche Matilde Gioli, Giovanni Scifoni, Pierpaolo Spollon, Sara Lazzaro e tanti altri interpreti bravissimi. Diciamolo con franchezza poi, la fiction piace perché a suo modo è anticonvenzionale come il Dr. House.

Con una significativa differenza: il dottor Fanti non è un brillante Sherlock Holmes con una laurea in medicina impegnato a risolvere gialli in sala operatoria o a filosofeggiare sui massimi sistemi: è solo un uomo che cura altri uomini, un dottore preparatissimo e geniale ma pur sempre un essere umano fallibile, con tutti i suoi limiti. Un medico che però empatizza con la persona del malato, rifiutandosi di considerarlo solo un numero. Ma non tutti trovano particolarmente brillante la serie che ha Luca Argentero come protagonista.

Il duro attacco a Doc – Nelle tue mani

Andrea Fanti è il dottore che tutti vorremmo incontrare nella nostra vita: un fratello col camice medico, un amico in corsia che unisce la competenza tecnica all’attenzione per il paziente. Il primario del Policlinico Ambrosiano è l’architetto ideale delle nostre scelte sanitarie. Doc rappresenta la medicina dal volto umano e compassionevole (come dovrebbe essere), ma c’è chi lo trova banale.

Duro attacco alla serie Doc - Nelle tue mani
Doc – Nelle tue mani si conferma un grande successo in termini di ascolto, ma non a tutti la serie piace (Foto Ansa) – arabonormannaunesco.it

È il caso di una lettrice di NuovoTv che nella rubrica delle lettere del periodico ha rivelato – come suo pieno diritto del resto – di non apprezzare molto la serie di Rai 1 pur riconoscendo a Doc la capacità, almeno inizialmente, di catturare l’attenzione col suo ritmo. “Sarò impopolare, però Doc – Nelle tue mani mi pare banale”, esordisce la lettera.

Il problema è chele dinamiche sono sempre le stesse: c’è il malato di turno, poi il parere vincente di uno dei medici e il lieto fine”. Insomma, “mi pare poco per portare avanti una serie che è già alla terza stagione”, conclude la lettrice.

La risposta di Cecchi Paone e il confronto impietoso per Doc

Un giudizio pienamente legittimo – anche se piuttosto tranchant – al quale ha risposto Alessandro Cecchi Paone sempre su NuovoTv. Il giornalista ha proposto una soluzione molto semplice alla lettrice scontenta di Doc: quella di cambiare canale. I numeri del resto, ha ricordato il volto noto della tv, sono dalla parte della fiction medical.Dunque perché modificare la serie o addirittura interromperla? Non succederà nulla e va bene così“, scrive Cecchi Paone.

Paragone impietoso per Doc Cecchi Paone
Cecchi Paone ha risposto a una lettrice a proposito di Doc – Nelle tue mani (Foto Ansa) – arabonormannaunesco.it

“Se poi mi vuol dire – puntualizza Cecchi Paone – che Doc – Nelle tue mani è la brutta copia di E.R. Medici in prima linea, Dr House o Grey’s anatomy, è ovvio che è così”. Un paragone che potrebbe suonare impietoso per la serie di Rai 1.

Ma non dimentichiamo – aggiunge il giornalista e commentatore televisivo spezzando una lancia a favore della fiction italiana – che stiamo comparando una produzione in una lingua che fuori d’Italia non parla nessuno e non ha i mezzi delle grandi produzioni americane”. Certo, sottolinea poi Cecchi Paone, la cosa “non ci fa piacere, ma a parte poche eccezioni non sono certo le tv italiane che dominano il mercato mondiale, come budget, contenuti e linguaggi. E non da oggi purtroppo”.

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