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Dipendente civile Usa arrestato a Gela per furto di 440 litri di carburante dal Muos

Gela, 19 dicembre 2025 – Nella mattinata di martedì, i carabinieri della stazione di Sigonella, su ordine della Procura di Gela, hanno messo sotto sequestro 440 litri di gasolio. L’intervento è avvenuto all’alba in un capannone vicino alla zona industriale. Il carburante è stato trovato senza alcun documento che ne giustificasse la provenienza, e l’inchiesta punta a capire da dove venga e dove fosse diretto.

Blitz all’alba nella zona industriale

Fonti investigative riferiscono che il raid dei militari dell’Arma è scattato alle 5:30. Dentro il magazzino sono stati colti sul fatto due uomini, entrambi di Caltagirone, mentre spostavano alcune taniche. Un carabiniere in borghese ha raccontato che tutto si è svolto in pochi minuti, “senza lasciare loro il tempo di scappare o manomettere la merce”. Il gasolio – circa 440 litri – era contenuto in fusti da 20 e 50 litri, sistemati lungo una parete nascosta dietro vecchie assi di legno.

Il carburante era senza etichetta e privo di documenti di trasporto. Gli inquirenti sospettano si tratti di carburante destinato al mercato nero o forse rubato da aziende agricole locali, ma per ora questa resta solo un’ipotesi.

Le accuse al vaglio della Procura

A coordinare l’indagine è il sostituto procuratore Francesca Zito, già impegnata in passato su casi simili legati ai furti di carburante nella provincia. La Procura parla per ora di “ipotesi di ricettazione e violazione delle norme sulle accise”, ma non esclude che emergano altre contestazioni.

“Questo sequestro nasce dalla collaborazione tra diversi comandi sul territorio”, ha detto questa mattina il tenente Salvatore Esposito, comandante dei carabinieri a Sigonella. “Abbiamo incrociato segnalazioni arrivate da imprenditori agricoli e cittadini negli ultimi mesi.” Nei verbali si fa riferimento a diversi furti denunciati nella seconda metà del 2025 nelle campagne tra Butera, Gela e Caltagirone.

Tra preoccupazioni e richieste degli operatori locali

Dopo il sequestro, tra agricoltori e imprenditori della zona industriale sono circolate molte voci e timori. Da tempo lamentano furti continui: non solo gasolio, ma anche attrezzi agricoli e macchinari spariscono regolarmente. “Da quest’estate ci rubano qualcosa ogni settimana”, ha confessato un imprenditore che ha preferito restare anonimo. “Sembra proprio che qualcuno controlli i depositi e sappia esattamente quando colpire”.

Coldiretti Sicilia ha diffuso una nota in cui “apprezza l’azione delle forze dell’ordine” ma sottolinea come la questione della sicurezza nelle aree rurali resti un problema serio da affrontare con strumenti più efficaci. Nel frattempo gli investigatori continuano a controllare tabulati telefonici dei fermati e cercano possibili legami con episodi simili avvenuti in passato.

Cosa cambia per il territorio

Quel sequestro – 440 litri di gasolio sono una quantità importante per l’area – riapre il dibattito sulla sicurezza delle aziende locali e sulla capacità del territorio di tenere a bada fenomeni come il mercato nero dei carburanti. Molti chiedono più pattugliamenti nelle ore notturne e l’installazione di nuove telecamere nelle zone industriali.

Fonti vicine agli inquirenti lasciano intendere che nei prossimi giorni potrebbero arrivare novità, forse anche nuovi controlli sul campo. La Procura mantiene il massimo riserbo, ma le indiscrezioni parlano di un’indagine destinata ad allargarsi ad altri soggetti coinvolti nella distribuzione del carburante.

Solo quando arriveranno i risultati delle analisi chimiche sul materiale sequestrato si potrà capire con certezza da dove provenga quel gasolio. Per ora resta sotto sigillo nel deposito giudiziario di Gela, mentre la magistratura lavora per fare chiarezza sulle responsabilità. La comunità guarda con attenzione, sperando in risposte veloci e concrete.

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