Denise Pipitone, la nuova pista riaccende le speranze di ritrovarla

Sembrano esserci novità sul caso di Denise Pipitone. C’è una nuova pista che potrebbe riaccendere le speranze. 

Il mondo dovrebbe essere un posto dove ogni persona, soprattutto i bambini, debbano sentirsi al sicuro. I nostri desideri, purtroppo, si infragono di fronte una realtà ben più dura. Solo in Italia ogni giorno scompaiono cinquantatre under 18. I dati parlano chiaro e mettono in luce un problema che sta diventando sempre più dilaniante.

Denise pipitone pista per ritrovarla
Denise Pipitone: vent’anni di piste ed indagini- (foto Ansa)- Arabonormannounesco.it

Dinamiche che si ripetono, con adulti che si allontanano per frazioni di secondo per poi comprendere che il bambino è scomparso. Si inizia a cercare il minore, sperando di ritrovarlo in breve tempo, magari al parco vicino casa. Ed invece passano le ore, i giorni e con loro vanno via anche le speranze di ritrovare il proprio figlio o nipote. Le indagini, talvolta, possono far emergere vicende losche, in cui il minore potrebbe risultare l’oggetto di una vendetta personale.

Il 1 settembre 2004 a Mazzara del Vallo scompare Denise Pipitone, 4 anni. La piccola stava giocando nei pressi di casa quando di lei si perdono le tracce. L’ultima ad averla vista è la zia Giacoma, sorella di sua madre. Le ricerche hanno inizio, ma nonostante le indagini e le piste, Denise non ha mai più fatto ritorno a casa. Vent’anni di attese e false speranze, in cui diverse piste sono risultate fallimentari. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Denise sarebbe stata rapita da Jessica Pulizzi, sorellastra della bambina. La giovane, con la complicità della madre, avrebbe agito per vendetta e gelosia. Tale ipotesi, tuttavia, non ha portato ad alcuna risoluzione, poiché Jessica Pulizzi non ha mai dichiarato di aver sequestrato la sorella né tanto meno ha svelato dove avesse potuto portarla.

Il dramma della scomparsa di Denise Pipitone

Il destino di un bambino dovrebbe essere quello di crescere nella famiglia in cui è nato. Eppure ogni anno un minore scompare nel nulla. Basta un momento di distrazione per veder sparire il proprio figlio. La cronaca ci riporta alla mente diversi casi, come quello di Angela Celentano, sparita ad appena tre anni il 10 agosto 1996, mentre si trovava in gita con la famiglia sul monte Faito, in prossimità di Vico Equense. La vicenda di Denise sembra avere delle analogie con quella di Angela. E purtroppo anche il finale appare lo stesso: dopo anni ed anni le due piccole non hanno mai fatto ritorno in famiglia.

madre di Denise Pipitone
Piera Maggio, madre di Denise Pipitone- (foto Ansa)- Arabanormannaunesco.it

I casi di Angela, Denise ed il più recente di Kata, scomparsa lo scorso giugno a Firenze, non solo isolati, ma appaiono semplicemente come i più noti. Ogni giorno nel nostro Paese scompaiono 53 minori, e solo alcuni vengono ritrovati. Non si parla di famiglie in preda alla disperazione, ma alla ricerca di figli che non sanno se potranno mai riabbracciare.

Giacomo Frazzita, legale di Piera maggio, ha lanciato un appello al Governo per  intervenire quanto prima, cercando di arginare il problema. “Serve una taske force che purtroppo in Italia non abbiamo” ha dichiarato Frazzita. “Servono psicologi e criminologi e che le forze dell’ordine si mobilitino immediatamente” ha aggiunto il legale della famiglia Maggio.

Il Paese deve agire concretamente per evitare che le storie di Angela, Denise e tanti altri minori si ripetano ancora una volta. Intervenire per evitare ad un genitore il dolore di non rivedere i propri figli, e a un bambino lo strappo di vivere non più nella propria famiglia.

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