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Concerto di Capodanno 2026 alla Fenice: Mariotti dirige Feola e Tetelman in omaggio al melodramma, diretta su Rai 1

Roma, 29 dicembre 2025 – Domenica 1° gennaio, alle 12:20, Michele Mariotti salirà sul podio del Teatro La Fenice di Venezia per il tradizionale Concerto di Capodanno. Un appuntamento che ogni anno mescola musica e auguri per il nuovo anno. Accanto a lui, due voci di primo piano nel mondo della lirica: il soprano Rosa Feola e il tenore Jonathan Tetelman. Il concerto sarà trasmesso in diretta su Rai 1, così da permettere a tutti di vivere da casa uno dei momenti più attesi del calendario musicale italiano.

La Fenice apre il 2025 tra tradizione e grandi nomi

Lo scorso settembre, il sovrintendente e direttore artistico Fortunato Ortombina ha confermato la scelta di affidare la direzione a Mariotti, 45 anni. Una decisione che, secondo Ortombina, «segna continuità e qualità» e rispecchia la tradizione del teatro veneziano. Nato a Pesaro nel 1979, Mariotti è attualmente direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma e vanta una lunga esperienza nei maggiori teatri italiani ed europei.

Come da tradizione, la mattina di Capodanno si dividerà in due momenti: la prima parte sarà dedicata a brani sinfonici e corali; nella seconda spazio alle arie, ai duetti e ai cori più famosi dell’opera italiana. Tra i pezzi in programma, secondo le anticipazioni della Fondazione Teatro La Fenice, ci saranno pagine di Giuseppe Verdi, Gioachino Rossini, Giacomo Puccini, Pietro Mascagni e altri grandi compositori che hanno fatto la storia della musica lirica.

Rosa Feola e Jonathan Tetelman: voci da grandi palcoscenici

Il concerto vedrà protagonista anche il soprano Rosa Feola, nata nel 1986 a Caserta e cresciuta al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Feola è una delle voci più apprezzate della sua generazione: ha debuttato nel 2010 all’Opera di Salisburgo ed è ospite regolare nei teatri più importanti d’Europa, dalla Scala alla Royal Opera House di Londra. «La Fenice ha un suono speciale – ha raccontato durante le prove –. Cantare qui vuol dire iniziare l’anno con una responsabilità grande. Cercheremo di trasmettere energia e speranza».

Accanto a lei ci sarà il tenore Jonathan Tetelman, nato in Cile nel 1988 ma cresciuto negli Stati Uniti. Dopo aver conquistato pubblico e critica con “Andrea Chénier” e “Tosca”, debutterà alla Fenice proprio in questa occasione. «È un onore far parte di una tradizione così sentita», ha detto alla stampa. Attualmente diviso tra Berlino e Zurigo, Tetelman è noto per la sua voce calda e una presenza scenica che lascia il segno.

In diretta su Rai 1: orchestra e coro per il pubblico a casa

L’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice, preparato da Alfonso Caiani, saranno al completo. Le telecamere di Rai 1 – con regia affidata a Fabrizio Guttuso Alaimo – mostreranno immagini dall’interno del teatro: dalle poltrone rosse ai lampadari storici della platea. Chi non potrà essere a Venezia potrà seguire la diretta alle 12:20; alla conduzione ci sarà Milly Carlucci con interviste dal backstage.

Il Concerto di Capodanno è un appuntamento fisso da oltre vent’anni per tutta Italia. Lo scorso anno oltre due milioni di telespettatori si sono sintonizzati su Rai 1 (dati Auditel). La Rai ha annunciato che ci saranno anche brevi approfondimenti sulla storia del teatro veneziano e collegamenti con altre città italiane dove si tengono concerti simili durante la giornata.

Un rito laico per augurare buon anno

«La musica della Fenice è il modo più bello per accogliere l’anno nuovo insieme alla città», ha detto il sindaco Luigi Brugnaro. L’evento – patrocinato dal Comune di Venezia e sostenuto dal Ministero della Cultura – richiama non solo gli appassionati di lirica ma anche i semplici curiosi: sono oltre mille i posti disponibili in sala, andati esauriti settimane fa (biglietti tra i 130 e i 350 euro secondo la Fondazione).

Solo quando gli applausi si mescoleranno agli auguri, la Fenice ribadirà ancora una volta il suo ruolo simbolico nella cultura nazionale. E chi seguirà da casa avrà forse l’impressione – tra una nota di Verdi e un duetto di Puccini – di partecipare a quel rito collettivo che segna ogni volta l’inizio di un anno tutto da vivere.

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