Con la Legge 104 si può stare a casa 2 anni o più? Arriva il chiarimento che sorprende

Con la Legge 104 puoi stare a casa 2 anni? Scopriamolo in questo articolo. Ecco tutti i chiarimenti del caso.

La legge n. 104/1992, dedicata all’assistenza, all’integrazione sociale e ai diritti delle persone handicappate, ha lo scopo di garantire il pieno rispetto dei diritti di libertà e di autonomia della persona handicappata. Coloro che assistono un familiare o un parente affetto da disabilità godono “per luce riflessa” di diversi benefit a proprio favore.

legge 104
Vediamo se con la Legge 104 hai la possibilità di restare in casa anche per 2 anni. – arabonormannaunesco.it

Sono molti i titolari di Legge 104 che a carico hanno un parente o un familiare disabile, che si chiedono se sia possibile restare a casa per due o più anni. Noi siamo qui per darvi tutte le risposte su tale problematica. Quindi vediamo insieme nei minimi dettagli tutto ciò che c’è da sapere sul caso in questione.

Legge 104, posso stare in casa per tanti anni: ecco come

Innanzitutto iniziamo col dirvi che con la Legge 104 è consentito assentarsi dal lavoro per 2 anni in tutta la vita lavorativa. L’agevolazione prende il nome di congedo straordinario e può essere richiesto dal lavoratore dipendente pubblico o privato, per l’assistenza di un familiare o parente con disabilità  grave come previsto dall’ articolo 42 del decreto legislativo numero 151 del 2001.

La Legge 104 ti permette di restare a casa per 2 o più anni
Con la Legge 104 hai la possibilità di restare in casa anche per 2 anni. – arabonormannaunesco.it

Ma per beneficiarne bisogna possedere i giusti requisiti, quali:

  • essere coniuge convivente del portatore di handicap grave
  • padre madre del disabile, in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del figlio convivente
  • uno dei figli conviventi, in caso di mancanza, decesso o in presenza di malattia invalidante del padre o della madre
  • uno dei fratelli o delle sorelle conviventi, in caso di mancanza, decesso o in presenza di malattia invalidante anche dei fratelli e delle sorelle.

E’ bene  che lo stato di convivenza risulti sulla certificazione anagrafica. Inoltre, la persona con disabilità da assistere non deve essere ricoverata a tempo pieno a meno che non sia richiesta dai sanitari la presenza del caregiver. Ma nel periodo in cui si usufruisce del congedo straordinario non è possibile lavorare. Una volta rientrato in servizio, il caregiver dovrà presentare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio che attesti la sua assenza dal luogo di lavoro per l’assistenza del familiare affetto da grave disabilità.

Durante l’utilizzo del congedo straordinario, al lavoratore caregiver spetta un’indennità di uguale importo all’ultima retribuzione incassata. Infine vi ricordiamo che il periodo non influisce per la maturazione delle ferie, del TFR, della tredicesima o della progressione di carriera. Il congedo viene dato entro 30 giorni dalla data di inoltro della richiesta.

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