In pochi sanno che Shakespeare potrebbe avere delle origini siciliane e la notizia non può far altro che scalpore. In realtà, si sarebbe chiamato Michelangelo Florio e ci sono diverse tesi a testimoniarlo
Il rebus che andremo a svelarvi oggi è veramente complicato da poter comprendere ed è caratterizzato da diversi intrecci sopraggiunti col passare degli anni. Il mistero sul vero nome del drammaturgo ha dato vita a un dibattito che non avrà mai fine e conoscerne la vera identità sembra esser divenuta cosa molto ardua.
Diversi studiosi si stanno cimentando per poter arrivare a una soluzione oggettiva e che permetta una visione completa del famoso personaggio. Parlare di William Shakespeare, ovunque si vada, non può far altro che far venire in mente dei testi di altissimo valore letterario, come ad esempio Amleto o Romeo & Giulietta. Proprio per questo motivo, sapere che non è originario delle terre britanniche, bensì di quelle nostrane, non può far altro che creare scalpore intorno alla notizia.
Secondo una tesi ben sviluppata e studiata approfonditamente da parte di un giornalista romano, Santi Paladino, la vera identità del drammaturgo andrebbe ricercata nel nome di Michelangelo Florio, ossia un autore messinese che aveva scritto un volumetto. Questo testo è stato, nel tempo, ritrovato e al suo interno vi risiedevano alcuni proverbi che sono presenti anche nell’Amleto.
Una tesi molto apprezzata
Nel 1929 e nel 1955, Paladino scrisse due libri sul calvinista Michelangelo Florio, in cui cercava di trovare il legame di quest’ultimo con William Shakespeare. A pensarla allo stesso modo era stato anche un professore di Storia del diritto italiano all’Università di Palermo, il dottor Enrico Besta. Infine, anche Martino Juvara da Ispica pubblicò un volume intitolato proprio Shakespeare era italiano e avvalorò con altri indizi alcune tesi sviluppate nel tempo sulle origini del drammaturgo.
Ovviamente, il tema spinse a parlarne anche la stampa britannica, interessata a ciò che dicevano le varie tesi e, addirittura, il Times, tramite un articolo di Richard Owen, fu accondiscendente verso questa possibilità. In effetti, Shakespeare ha messo tantissima Italia nelle sue opere e, in realtà, la sua vera identità non è mai stata svelata del tutto, visto che sembra proprio avesse un nome inventato.
Secondo la tesi predominante, Shakespeare era Michelangelo Florio, figlio di un medico calvinese, Giovanni Florio (inquisito e ucciso), e di una nobildonna siciliana, Guglielma Crollalanza. In seguito alle inquisizioni del tempo in cui visse, dato che nacque a Messina il giorno 23 aprile del 1564, venne uccisa anche una ragazza a cui si era legato, Giulia. Tutto sembra tornare, come anche i nomi di due studenti conosciuti da Michelangelo Florio all’Università di Padova, ritrovati nell’Amleto, e come anche la sua fuga dall’inquisizione, in giro per l’Italia prima e approdando a Londra poi.