Certificato di malattia: sei nei guai se non verifichi questi dati, allarme dai CAF

Il certificato di malattia, per essere valido, deve rispettare scadenze precise e contenere alcuni dati fondamentali. Senza sono guai!

Quando un lavoratore dipendente ha bisogno di assentarsi dal lavoro per problemi di salute deve richiedere il certificato di malattia al proprio medico curante, cioè al medico di base, oppure all’ospedale, se è stato ricoverato. Sarà poi il medico che invierà la documentazione all’INPS. Ciononostante il lavoratore è tenuto da sé a comunicare la malattia e a rispettare una serie di procedure per poter inviare correttamente il documento.

Certificato di malattia: i problemi possibili
Il CAF avverte sulle criticità relative al certificato di malattia – Arabonormannaunesco.it

Il certificato di malattia è appunto un documento medico-legale molto importante. Anche se rilasciato da un medico, coinvolge attivamente lo stesso lavoratore dipendente che lo ha richiesto affinché fosse attestato il suo stato di malattia.

Si tratta infatti di legittimare la propria assenza dal posto di lavoro per ragioni di salute prima agli occhi del datore di lavoro e poi dello Stato. Il certificato di malattia deve contenere dati specifici. Tali dati vengono prodotti dal medico e poi inviati telematicamente all’INPS.

E quali sono i dati fondamentali che devono essere inseriti nel documento? Il primo, il più importante, è la diagnosi. Poi deve esserci anche la prognosi. Infine non deve mancare l’indirizzo di reperibilità. In casi particolari, è importante anche la data. Questo perché è possibile procedere alla retrodatazione del certificato.

Fra i dati essenziali possono rientrare anche informazioni relative alla struttura ospedaliera se il certificato è stato emesso durante un ricovero ospedaliero. Fino a non troppo tempo fa, i lavoratori impazzivano per via del certificato. Oggi, invece, il documento è stato reso più smart, grazie a una semplificazione voluta dall’INPS.

Certificato di malattia: la guida per non commettere errori

Se il certificato non viene correttamente inviato dal medico, o se manca di dati fondamentali, il dipendente può incorrere in sanzioni disciplinari e può perdere del tutto l’indennità di malattia (lo stipendio garantito per tre giorni di assenza).

Il certificato di malattia: documento importante
Un documento importante quando si è assenti dal lavoro a causa di problemi di salute – arabonormannaunesco.it

In questo senso, ci si può rivolgere a un CAF, per ottenere informazioni su tutto quello che concerne l’indennità di malattia e per presentare telematicamente il certificato medico utile per ottenere la prestazione.

Dato che ha valore legale, il certificato di malattia deve essere compilato correttamente e non deve contenere menzogne. Va poi inviato entro due giorni lavorativi dalla data del suo rilascio. Tale termine può però variare in base alle disposizioni contrattuali o aziendali in cui si trova il lavoratore.

La già citata retrodatazione è permessa solo in un caso: quando la visita medica avviene presso l’abitazione del lavoratore malato. La retrodatazione massima è di un giorno. Se si ci trova fuori dal proprio Comune di residenza, per motivi di lavoro, studio o vacanza e per un periodo maggiore di tre mesi, si può anche sfruttare un medico di base diverso da quello solito.

I lavoratori o i datori di lavoro possono consultare i certificati di malattia attraverso un servizio online apposito fornito dall’INPS. Di base, il lavoratore deve sempre preoccuparsi di comunicare la malattia al proprio datore di lavoro prima ancora che il medico faccia partire il certificato.

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