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Carlo Rambaldi: il genio dietro E.T. e Alien in una retrospettiva imperdibile a New York

New York, 23 novembre 2025 – Il Museum of Modern Art di New York dedica una grande mostra a Carlo Rambaldi, il genio italiano degli effetti speciali. L’esposizione, intitolata semplicemente “Carlo Rambaldi”, si apre il 10 dicembre e resterà aperta fino al 24. Un tributo speciale per il centenario della nascita del maestro, vincitore di tre Oscar, che ha lasciato un segno indelebile nel cinema mondiale.

Carlo Rambaldi, un secolo di magia sul grande schermo

La rassegna nasce grazie alla collaborazione con la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura e Cinecittà. Sullo schermo del MoMA passeranno quindici film che raccontano l’intera carriera di Rambaldi. Tra questi, sei grandi titoli hollywoodiani e quattro film italiani restaurati di recente. Per molti spettatori sarà la prima volta che vedranno in alta definizione 4K capolavori come “Profondo Rosso” di Dario Argento, “Estratto dagli archivi segreti della polizia di una capitale europea” di Riccardo Freda, “Scacco alla regina” di Pasquale Festa Campanile e “Frankenstein ’80” di Mario Mancini. La serata di apertura sarà dedicata proprio a “Profondo Rosso”, simbolo della lunga collaborazione tra Rambaldi e Argento.

“Ci siamo conosciuti al mio primo film”, ha raccontato Dario Argento, “e da allora non ci siamo più lasciati… È stata una collaborazione straordinaria, un’avventura continua”. Parole che raccontano un legame umano e professionale durato decenni.

Da Vigarano Mainarda a Hollywood: il viaggio di un artista

Carlo Rambaldi nasce nel 1925 a Vigarano Mainarda, vicino Ferrara. Si forma all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove studia pittura e scultura. Il suo ingresso nel cinema arriva negli anni Cinquanta, con un primo grande lavoro: un drago lungo sedici metri per il film “Sigfrido” (1957). Negli anni successivi diventa un punto di riferimento per i registi italiani più innovativi. Con Argento collabora anche a “Quattro mosche di velluto grigio”, firmando effetti meccanici che aumentavano la tensione delle storie.

Rambaldi si distingue per aver creato i primi sistemi animatronici completamente articolati. Le sue creature erano costruite con una cura maniacale per l’anatomia e la precisione dei movimenti idraulici. Mentre molti usavano trucchi ottici o miniatures, lui preferiva modelli capaci di muoversi e interagire sul set in modo realistico. Una rivoluzione che ha cambiato per sempre il cinema degli effetti speciali.

Tre Oscar e la fama mondiale

Il grande salto arriva negli anni Settanta, quando Rambaldi si afferma a Hollywood. Vince tre Oscar: il primo per il gigantesco gorilla animatronico di “King Kong” (1976), il secondo per lo xenomorfo di “Alien” (1979), creatura nata dall’immaginazione di H.R. Giger e resa viva dalla sua tecnica. Il terzo Oscar arriva nel 1982 con “E.T. l’extra-terrestre”, il personaggio che è diventato un’icona globale.

“Siamo molto orgogliosi dell’entusiasmo con cui gli Stati Uniti celebrano uno dei più grandi artisti italiani nel centenario della sua nascita”, ha detto Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura. “Questa mostra è un riconoscimento al suo contributo enorme al cinema mondiale”.

Rajendra Roy, curatore del MoMA, ha aggiunto: “Se il cinema è magia, gli artisti degli effetti speciali sono i veri maghi. Da un Kong alto dodici metri agli orrori più sanguinosi, fino all’alieno più dolce mai visto, Carlo Rambaldi ha creato personaggi che rimarranno per sempre nella storia del cinema”.

Un’eredità che unisce sogno e realtà

Daniela Rambaldi, presidente della Fondazione Carlo Rambaldi, ha ricordato: “Per mio padre il cinema non era solo divertimento, ma un ponte tra sogno e realtà… Vederlo oggi celebrato al MoMA è un’emozione grande e piena di gratitudine”. Questo riconoscimento arriva a pochi mesi da un altro tributo importante: nel 2026 una stella sulla Hollywood Walk of Fame porterà il suo nome.

La mostra newyorkese non è solo un omaggio alla sua tecnica, ma anche alla sua capacità di trasformare materiali e ingranaggi in emozioni. Un viaggio tra mostri, alieni e creature fantastiche che hanno segnato l’immaginario collettivo dagli anni Settanta a oggi, continuando a ispirare cineasti e spettatori in tutto il mondo.

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