Budrio, 29 dicembre 2025 – Lunedì sera, al teatro Consorziale di Budrio, è andato in scena uno degli eventi musicali più attesi dell’inverno locale. L’orchestra diretta da Emiliano Bernagozzi ha riempito la platea con note intense e applausi calorosi. In sala, un pubblico variegato: giovani, famiglie e gli affezionati della stagione teatrale si sono ritrovati insieme. Un appuntamento segnato da settimane sul calendario, che ha confermato il ruolo del Consorziale come cuore pulsante della vita culturale budriese, soprattutto in un periodo dell’anno tradizionalmente ricco di eventi ma anche segnato dalla voglia di stare insieme.
Sala pronta e pubblico coinvolto fin dal primo momento
La sala del Consorziale, che può ospitare poco più di 400 persone, si è animata molto prima dell’inizio dello spettacolo. L’attesa si tagliava con il coltello: c’erano quelli che sistemavano sciarpe sulle sedie, altri che scambiavano qualche parola a voce bassa. Molti guardavano il palco cercando dettagli familiari, come a voler riconnettere un filo interrotto. Il programma scelto mescolava brani sinfonici ottocenteschi con momenti solistici più moderni, andando incontro ai gusti diversi del pubblico presente. Al centro della scena, Bernagozzi si muoveva tra gesti ampi e richiami precisi agli archi e ai fiati. «La qualità non sta solo nella tecnica, ma nell’intesa», ha detto lui nel breve saluto iniziale.
Un’orchestra che parla con chiarezza e passione
Dal primo pezzo in programma si è percepita la sintonia del gruppo: gli archi, sotto la guida del primo violino Marta Soriani, hanno dato il ritmo a una serata mai appesantita da virtuosismi inutili. In scaletta c’erano pagine di Schubert accanto a lavori meno frequentati come una suite di Nino Rota – scelta che ha subito catturato l’attenzione (qualcuno tra il pubblico mormorava: “Finalmente qualcosa di diverso”, ha confidato una signora con il programma stretto in mano). Gli applausi più calorosi sono esplosi dopo l’assolo di clarinetto affidato a Luca Bagnoli, protagonista di un momento davvero suggestivo.
Emozioni fresche e parole dal foyer
Quando il concerto è terminato, intorno alle 22:35 circa, il foyer si è riempito rapidamente. Non sono mancati strette di mano tra spettatori, direttore e musicisti disponibili a qualche chiacchiera veloce. Fuori dalla porta, nel freddo della piazza, si scambiavano impressioni a caldo. «Serviva proprio una serata così», ha commentato Roberto Fabbri, insegnante ormai in pensione mentre riponeva le sue cose. «Da tempo non vedevo la sala così piena e partecipe». Più riservata una giovane studentessa dell’Istituto Keynes: «Amo il teatro quando la musica sembra quasi parlare». Nel frattempo Bernagozzi parlava con alcuni spettatori raccontando quanto “scegliere il repertorio non sia mai semplice” e ricordando che “la musica classica va raccontata oltre che suonata”.
Un segnale forte per la rinascita culturale del teatro
Il Consorziale di Budrio è uno dei teatri storici della provincia bolognese (risale al 1672), ma negli ultimi tempi aveva registrato una flessione nei numeri degli spettatori. Prima erano state le restrizioni legate alla pandemia, poi le difficoltà economiche che hanno colpito molte realtà culturali del territorio. La serata firmata da Bernagozzi è stata per la direzione artistica guidata da Paola Montanari «un ritorno allo spirito originario del teatro come luogo dove ci si ritrova». Parole raccolte dai cronisti al termine dell’evento: non solo musica eseguita con cura ma soprattutto la voglia di “far sentire le persone parte di qualcosa”.
Prossimi eventi e speranze per il futuro
Nel calendario del Consorziale per i prossimi mesi ci sono almeno tre concerti ancora in programma: tra questi una serata jazz con la trombettista Elisa Lucchi e l’arrivo di una compagnia teatrale bolognese. L’accoglienza riservata all’evento con Bernagozzi fa guardare avanti con prudente fiducia. «Non possiamo dare nulla per scontato – ha spiegato Montanari – però vedere che la gente risponde ci dà forza». Alla serata era presente anche il sindaco di Budrio, Maurizio Mazzanti, che ha sottolineato: «Investire nella cultura significa prendersi cura delle persone. Stasera ne abbiamo avuto prova concreta».
Il prossimo concerto è già fissato per venerdì 12 gennaio. Ieri sera il sipario si è chiuso sotto una pioggia d’applausi convinti. E quella sensazione nel teatro era netta: un altro piccolo pezzo si è aggiunto alla storia recente del Consorziale. Stavolta con un pubblico protagonista vero della ripresa culturale della città.





