Attenzione a non superare il periodo di malattia: queste patologie non entrano nel comporto

State attenti a non superare il periodo di malattia, perché esistono alcune patologie che non entrano nel comporto.

Tutti i lavoratori che godono di un contratto da dipendente stipendiato, hanno diritto ad alcuni servizi ed incentivi che sono forniti direttamente dal Governo e rientrano nella carta dei lavoratori, e ogni datore di lavoro è tenuto a rispettare per filo e per segno. Parliamo oggi in particolare del periodo di malattia, ossia uno o più giorni regolarmente stipendiati nonostante non ci si rechi fisicamente sul posto di lavoro.

Malattia sul lavoro, ecco cos'è il periodo di comporto
Occhio al periodo di comporto per la malattia dal lavoro – Arabonormannaunesco.it

Previa presentazione della certificazione medica, che può essere ottenuta dal proprio medico di base o presso una struttura ospedaliera. Bisogna però stare molto attenti a come si gode del periodo indicato, perché se si supera il periodo massimo ci sono potenziali conseguenze per la propria retribuzione. Ecco quali patologie non entrano nel comporto, così sarete certi di comportarvi nel pieno rispetto delle regole e senza rischiare alcuna possibile brutta sorpresa.

Periodo di malattia: le patologie che non entrano nel comporto

Per poter determinare il periodo di comporto, va tenuto conto del Contratto collettivo nazionale di Lavoro. Che ha il compito odi stabilire discipline speciali per determinati settori ed individuare alcune particolari patologie che possano portare a cure consentite anche oltre il periodo di comporto.

Periodo di comporto per la malattia, state molto attenti
Ecco quali patologie e malattie non rientrano nel periodo di comporto – Arabonormannaunesco.it

Ma come anticipato, ce ne sono alcune che non possono e non devono venire calcolate in questo particolare range di tempo. E che dunque dovete stare attenti a non superare se vi siete messi in malattia. In quanto potreste non aver diritto alla retribuzione. Per il comporto, si parla in particolare delle assenze dovute ad infortunio sul lavoro certificate dall’Inail, ai 30 giorni di congedo per cure per invalidi, come i lavoratori mutilati e gli invalidi civili con riduzione della capacità lavorativa superiore al 50%.

E poi di assenze dovute ad una malattia determinata da gravidanza, anche se l’interruzione avviene entro il 180° giorno di gestazione. E infine le assenze dovute a gravi patologie che richiedono terapie salvavita. Solo in questo modo sarete certi di comportarvi nel pieno rispetto delle regole e di poter ricevere il vostro periodo di malattia pagato anche dopo aver superato il cosiddetto comporto. Altrimenti, in busta paga non avrete lo stipendio per i giorni in cui vi siete assentati. È tutto previsto dalla Legge e scritto nero su bianco, non c’è rischio di sbagliarsi.

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