Assisi, 13 dicembre 2025 – Questa mattina, nella Basilica superiore di San Francesco, uno dei luoghi più emblematici della cristianità, si è tenuta una performance musicale che ha richiamato fedeli, appassionati e semplici curiosi. L’evento, organizzato per celebrare la festa di Santa Lucia, è iniziato alle 11. La basilica era gremita di gente raccolta e silenziosa, mentre l’acustica del luogo restituiva ogni nota con una limpidezza rara.
Musica e fede: un incontro che parla a tutti
L’iniziativa, promossa dalla Comunità Francescana Conventuale insieme al Comune di Assisi, fa parte delle celebrazioni natalizie in città. Sul “palco” – per usare un termine ormai comune anche qui – nella zona presbiterale illuminata dai colori delle vetrate istoriate, si sono alternati i musicisti dell’Orchestra da Camera di Perugia e il coro della Cappella Musicale della Basilica. In scaletta brani di Palestrina, Bach e alcuni canti tradizionali francescani.
Il maestro Carlo Mencarelli, direttore d’orchestra, ha detto: «Suonare in questo luogo vuol dire raccogliere un’eredità che va oltre la musica. Ogni suono qui rimbomba tra queste mura antiche». Il pubblico – fatto di residenti ma anche turisti da Firenze, Milano e persino alcune famiglie tedesche – ha riservato applausi calorosi all’Ave Verum Corpus di Mozart eseguito poco prima di mezzogiorno. Tra le prime file molti anziani erano visibilmente commossi.
Un’atmosfera unica, sospesa tra arte e spiritualità
La scelta della Basilica superiore non è casuale. Qui ogni particolare, dalle volte affrescate da Giotto alla disposizione dei banchi in legno scuro, aiuta a creare un clima solenne ma familiare. Padre Luciano Rossi, priore della comunità francescana, ha ricordato il valore universale della musica: «In tempi come questi, pieni di tensione e dubbi, il canto e l’arte ci aiutano a ritrovare il senso del cammino comune».
Durante il concerto – durato oltre un’ora – qualche bambino si è intrattenuto nei corridoi laterali a osservare i movimenti degli strumentisti o le mani decise del direttore d’orchestra. «Non è solo un concerto», ha confidato una giovane mamma di Foligno. «Qui si respira qualcosa che va oltre le note».
Tra fede e turismo: un pubblico vario
Secondo la Pro Loco di Assisi c’erano circa 700 persone. «Siamo venute apposta per ascoltare la messa cantata», hanno raccontato due sorelle pugliesi all’uscita. Alcuni turisti spagnoli si sono detti sorpresi dalla partecipazione dei locali: «Non pensavamo ci fosse così tanta gente per un evento musicale in chiesa», ha detto una ragazza di Barcellona.
Molti hanno scattato foto prima dell’inizio; poi, quasi tutti hanno spento i telefoni al primo accordo d’organo. All’ingresso – verso le 10.30 si era formata una fila lunga in piazza San Francesco – volontari hanno coordinato gli ingressi per evitare assembramenti come previsto dalle norme di sicurezza. Nessun problema segnalato dalla polizia municipale.
Un legame che continua a emozionare
La serata si è chiusa con il Magnificat di Cimarosa, accolto da un lungo silenzio seguito da applausi sinceri. All’uscita molti portavano ancora addosso l’emozione della musica: qualcuno si è soffermato in preghiera davanti alla tomba di San Francesco; altri commentavano sottovoce la bravura dei musicisti. «Ogni volta che torno qui», ha detto Marco Rinaldi, insegnante romano, «questa basilica riesce sempre a sorprendermi».
Il prossimo appuntamento con la musica sacra nella Basilica superiore è fissato per il 6 gennaio 2026. Un evento ormai atteso da chiunque cerchi un momento di raccoglimento e bellezza in uno dei luoghi simbolo dell’Umbria e dell’Italia intera.





