Assegno di Inclusione: ecco cosa devi fare immediatamente per riceverlo a febbraio se ti è stato negato

Cosa fare se non si è ancora riusciti ad ottenere l’assegno di inclusione o se questo è stato negato? Ecco tutte le indicazioni al riguardo.

L’assegno di inclusione è una misura introdotta dal decreto lavoro nel 2023. È entrato in vigore a partire dall’1 gennaio 2024, per sostituire il reddito di cittadinanza. Esistono dei requisiti specifici per poterlo ottenere: si tratta di un supporto economico che è correlato a un percorso personalizzato di attivazione sociale e lavorativa.

Assegno di inclusione, come riceverlo a febbraio
C’è un modo per ricevere l’assegno di inclusione a febbraio se si è stati esclusi – arabonormannaunesco.it

Per riceverlo bisogna effettuare un’apposita domanda. I requisiti che saranno presi in considerazione sono di natura soggettiva ed economica, oltre che di residenza e cittadinanza. Vediamo nel dettaglio tutte le informazioni da tenere a mente.

Assegno di inclusione, come funziona e in che modo ottenerlo

L’assegno di inclusione si ottiene previa richiesta. Per poterlo ricevere sono necessari dei requisiti, prima di tutto il soggetto dovrà essere un cittadino europeo, o un suo familiare, che deve essere titolari del diritto di soggiorno; oppure essere un cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno Europeo a lungo termine. Si rivolge anche ai residenti in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in maniera continuativa.

Assegno di inclusione, che fare se ti è stato negato
Cosa fare se l’assegno di inclusione viene negato? – arabonormannaunesco.it

Il richiedente non dovrà risultare sottoposto ad alcuna misura cautelare personale o misura di prevenzione. Non dovrà inoltre essere soggetto a sentenze di condanna definitiva nei 10 anni precedenti la richiesta. Il requisito economico resta comunque vincolante, infatti l’Isee non dovrà superare la soglia di 9360 euro.

L’assegno viene inoltre riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano al loro interno almeno un componente che sia minorenne, disabile, un soggetto con almeno sessant’anni di età, una persona in condizione di svantaggio inserita in un programma di cura, e riabilitazione, o assistenza del servizio socio sanitario – il quale dovrà essere certificato dalla Pubblica Amministrazione. Il contributo economico sarà erogato tramite una carta elettronica, nota come Carta di Inclusione, sulla quale verranno ricevuti versamenti tracciabili.

In un mese, si potranno ritirare al massimo 100 euro per ogni singola persona. Moltiplicato per la scala di equivalenza, potrà essere inoltre effettuato un bonifico mensile in favore di un eventuale locatore indicato nel contratto di locazione. Da venerdì 26 gennaio, inoltre, è prevista la consegna delle card con i primi pagamenti. Alcune domande tuttavia sono state respinte in quanto erano superiori alle aspettative. Ad ottenere il sussidio, sarà il 26% del totale, un 7% sta ancora attendendo delle verifiche.

Sono circa 288.000 le famiglie che stanno già ricevendo l’assegno. Chi non ha avuto un riscontro positivo e al momento non ha ancora ottenuto la carta, potrebbe comunque ottenerla. In alcuni casi sarà possibile effettuare una nuova domanda che potrebbe essere accolta (ogni caso chiaramente è diverso). La maggior parte delle volte, ad essere respinte sono state le richieste in cui requisiti economici e patrimoniali non erano rispettati.

Va inoltre tenuto a mente che l’assegno di inclusione, a differenza del reddito di cittadinanza, spetta solamente ai nuclei familiari in cui ci siano soggetti minori, disabili, ultrasessantenni o persone in condizioni di svantaggio che stanno seguendo un percorso con i servizi sociali. Per effettuare una nuova domanda, si avrà tempo fino al 31 gennaio. È opportuno dunque informarsi al meglio e, se necessario, farsi seguire anche da un professionista per capire quale sia stato il disguido.

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