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Anna Mallamo trionfa al premio SuperMondello, Leonardo San Pietro vince nella categoria giovani

Roma, 3 dicembre 2025 – Leonardo San Pietro, un giovane romano di 24 anni, ha ricevuto ieri sera il Premio Giovani durante la cerimonia annuale al Teatro Argentina di Roma. Un riconoscimento che mette sotto i riflettori i talenti under 30 che si sono messi in mostra nel corso dell’anno in Italia. La consegna è avvenuta poco dopo le 21, davanti a una platea variegata, fatta di volti noti del mondo culturale e istituzionale. Per San Pietro è stato un momento importante, «inaspettato», come lo ha definito lui stesso dal palco, dedicandolo alla famiglia e a chi gli è stato vicino.

Premio Giovani: il trampolino per i nuovi talenti

Il Premio Giovani, promosso dall’Associazione Nuove Energie, nasce per dare visibilità e aprire porte a quei ragazzi che si sono distinti in campi diversi: dalla ricerca scientifica alla cultura, fino all’impegno sociale e all’innovazione tecnologica. Leonardo San Pietro, classe 2001, è stato scelto dalla commissione «per la sua determinazione e la capacità di portare novità», ha spiegato Marta De Biasi, presidente dell’associazione.

Non è stata una semplice serata di premiazioni quella di ieri: già intorno alle 20.30 si respirava attesa nel teatro. Tanti giovani erano arrivati con largo anticipo per sostenere amici e coetanei. Il nome di San Pietro circolava tra i favoriti nei giorni scorsi, ma quando è stato annunciato sul palco la sua espressione tradiva un’emozione vera.

Il cammino di Leonardo San Pietro

Nato e cresciuto nel quartiere Ostiense, San Pietro ha iniziato presto a muovere i primi passi nel mondo delle start-up digitali. Nel 2022 ha dato vita a “Skill Bridge”, una piattaforma pensata per mettere in contatto studenti universitari con aziende alla ricerca di nuove idee. Lanciata insieme ad alcuni compagni della Sapienza, in pochi mesi ha raccolto oltre 15mila iscritti e attirato l’interesse di investitori importanti.

Ma non è solo tecnologia: negli ultimi due anni San Pietro si è distinto anche per il suo impegno nel volontariato, collaborando con la onlus “Ricomincio Da Qui”, che aiuta i senza fissa dimora della Capitale. «Credo che il lavoro debba sempre andare insieme a una responsabilità sociale», ha detto dopo la cerimonia. Una frase accolta da un breve applauso in sala.

Perché la giuria ha scelto lui

Secondo la commissione del Premio Giovani, San Pietro è stato premiato «per il modo concreto con cui affronta i problemi della sua generazione e per come riesce a coinvolgere altri ragazzi nei suoi progetti». Durante la lettura delle motivazioni, molti in sala annuivano quasi come a confermare.

A colpire i giurati – ha raccontato Stefano Gallo, professore e membro storico della commissione – è stata anche «la coerenza tra quello che dice e quello che fa», una dote rara tra chi oggi entra nel mondo del lavoro.

Un premio che guarda avanti

Il riconoscimento arriva in un momento difficile per i giovani italiani: secondo gli ultimi dati Istat, il tasso di disoccupazione tra i 20 e i 29 anni supera il 17%, mentre cresce l’emigrazione per lavoro. In questo quadro, storie come quella di San Pietro diventano un punto di riferimento concreto. La sua esperienza, raccontata in pochi minuti sul palco ma costruita con fatica e passione, dà voce a una generazione spesso vista solo nei suoi problemi.

Non sono mancate le congratulazioni ufficiali: tra le prime quelle dell’assessora alle Politiche Giovanili del Comune di Roma, Lucia Ventura. «È importante riconoscere i successi dei nostri giovani», ha detto subito dopo la premiazione, «perché raccontano un’Italia che vuole restare viva e aperta».

In platea tanti si sono fermati a scambiare qualche parola con il vincitore: amici storici, ex professori della Sapienza ma anche semplici coetanei. «Quando vedi uno che ce la fa senza scorciatoie – ha confidato un ragazzo seduto nelle prime file – ti viene voglia di provarci anche tu». Un sentimento forte, almeno ieri sera tra le vecchie mura del Teatro Argentina.

Cosa aspetta Leonardo dopo il premio

Per San Pietro questo riconoscimento è «uno sprone a fare sempre meglio», come ha detto prima di lasciare il teatro. Nessun proclama né grandi promesse: nei prossimi mesi continuerà a lavorare su “Skill Bridge” e su nuovi progetti legati alla formazione digitale nelle scuole superiori della Capitale.

«Ci sono tanti ragazzi validi – ha aggiunto Leonardo mentre usciva tra i flash dei fotografi – io spero soltanto di essere un buon esempio». Un augurio semplice che nella serata romana al Teatro Argentina sembrava trovare più ascolto che mai.

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