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Anad e il futuro del doppiaggio: come le false voci degli algoritmi minacciano l’industria

Con l’emergere di algoritmi avanzati capaci di generare voci artificiali che sembrano umane, il mondo del doppiaggio si trova di fronte a una sfida senza precedenti. L’Associazione Nazionale degli Attori Doppiatori (ANAD) ha deciso di prendere una posizione ferma contro l’uso di queste tecnologie, sostenendo che la recitazione e il doppiaggio debbano rimanere espressioni artistiche autentiche, animate dalle emozioni di persone reali. Come affermato dal presidente di ANAD, Daniele Giuliani, “La recitazione sul set, come il doppiaggio realizzato in studio, devono essere forme d’arte portate avanti dalle emozioni di persone in carne ed ossa”.

il talk “la voce di chi non ha corpo”

Questo tema cruciale è stato al centro del talk “La voce di chi non ha corpo”, tenutosi il 4 ottobre 2023 a Rovereto, durante la terza edizione del Wired Next Fest Trentino, un evento dedicato all’innovazione, alla tecnologia, alla scienza e alla cultura. Organizzato da Wired Italia, il festival ha visto la partecipazione di esperti e professionisti del settore, pronti a discutere le implicazioni etiche e professionali dell’uso dell’intelligenza artificiale nel campo del doppiaggio.

Durante l’incontro, Giuliani ha espresso le sue preoccupazioni riguardo all’assenza di regolamentazione in Italia riguardo all’uso delle voci sintetiche. Ha dichiarato: “In questo momento, ci sono siti web che vendono voci di colleghi doppiatori senza il loro consenso. La voce è un dato biometrico, come afferma anche l’AI Act europeo, e ognuno ha il diritto di decidere come deve essere utilizzata la propria voce”. Questa questione di diritti e proprietà intellettuale è diventata sempre più urgente, specialmente considerando che alcuni paesi, come la Danimarca, stanno già discutendo proposte di legge per riconoscere il furto della voce come un reato di identità.

testimonianze di professionisti del settore

Insieme a Giuliani, hanno partecipato al dibattito due consiglieri dell’ANAD: Laura Romano e Manuel Meli. Romano, che ha prestato la sua voce a celebrità come Sofia Vergara e Viola Davis, e Meli, noto per aver interpretato personaggi iconici come Aladdin e Justin Bieber, hanno condiviso le sfide quotidiane che i doppiatori affrontano in un panorama in continua evoluzione. La loro testimonianza ha messo in luce come la tecnologia possa sfruttare il lavoro dei doppiatori senza un giusto riconoscimento.

La campagna “Difendiamo l’Intelligenza Artistica” (#ArtisticIntelligence), lanciata da ANAD nel 2025, mira a sensibilizzare l’industria cinematografica sui rischi che tutte le professioni artistiche stanno correndo. Giuliani ha sottolineato: “È fondamentale che facciamo fronte comune per limitare l’uso non concordato dell’intelligenza artificiale nella realizzazione delle opere audiovisive”. Questa iniziativa si propone di coinvolgere non solo i professionisti del settore, ma anche il pubblico e le istituzioni, affinché si possa creare un dialogo costruttivo su queste tematiche.

la mancanza di legislazione in italia

La mancanza di una legislazione adeguata in Italia è un punto critico. Giuliani ha evidenziato che, mentre altri paesi stanno già avanzando in questo campo, in Italia la strada è ancora lunga. “Serve un intervento importante e immediato da parte delle istituzioni”, ha affermato. La questione della regolamentazione non riguarda solo i diritti, ma anche la protezione della creatività e dell’arte, che rischiano di essere compromesse dalla diffusione di tecnologie senza controlli adeguati.

È importante notare che l’approccio di ANAD non è contrario al progresso tecnologico in sé, ma si oppone allo sfruttamento abusivo delle nuove tecnologie. L’innovazione può coesistere con la tradizione, ma è essenziale che le voci degli artisti vengano rispettate e riconosciute come parte integrante dell’arte che producono.

Le implicazioni del doppiaggio sintetico vanno oltre il semplice aspetto economico; riguardano anche il valore dell’interpretazione umana. La capacità di trasmettere emozioni attraverso la voce è un tratto distintivo degli attori doppiatori, una qualità che gli algoritmi, per quanto sofisticati, non possono replicare. La recitazione richiede un’interpretazione profonda dei personaggi, un elemento essenziale per coinvolgere il pubblico e far emergere l’essenza delle storie raccontate.

In un mondo in cui la tecnologia continua a progredire a passi da gigante, la battaglia di ANAD rappresenta un’importante presa di posizione per la tutela dei diritti degli artisti. L’industria cinematografica deve affrontare la sfida di integrare nuove tecnologie senza compromettere il valore del lavoro umano. La voce, quindi, non è solo un mezzo di comunicazione, ma un elemento fondamentale dell’esperienza artistica che merita di essere preservato e tutelato.

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